Una riflessione su Messina…

Ho seguito purtroppo da lontano – questioni personali mi tengono ancora adesso lontana da Messina – la vicenda messinese delle primarie per la selezione delle candidature nel PD per le prossime elezioni nazionali. Ho sottoscritto, convinta, l’appello a sostenere la candidatura di Antonio Saitta e di Lucia Tarro Celi. L’ho sottoscritto soprattutto perché consapevole che Lucia Tarro è un valore di esperienza, di onestà e di passione politica, ma anche di maturità culturale e di sguardo aperto al futuro riguardo alle questioni sociali: il lavoro, l’istruzione, le donne, i giovani. Non mi aspettavo una “rivoluzione”; che Messina è tenuta in ostaggio da potentati familistici e clientelari di vecchia deprecabile scuola, non è un mistero per nessuno (Bersani dovrebbe pur saperlo!). L’arroganza delle dichiarazioni di Franco Rinaldi (vedi “vicenda” Report), a cui fanno da perfetto specchio le affermazioni pubbliche di Francantonio Genovese sulle “virtù” politiche di Maria Tindara Gullo, parla da sé.
Eppure Messina ha risposto all’appello a favore di Lucia Tarro dando una precisa indicazione di senso: ci sono duemilaquattrocentonovantaquattro persone di area del PD o più ampiamente di area di centro sinistra (molti più sarebbero stati se il voto fosse stato aperto a tutta la società civile) che credono in Lucia. Le quasi duemila e cinquecento persone votando Lucia non vogliono che vada smarrita la tradizione che almeno dal dopoguerra in poi ha segnato la speranza di un rinnovamento sociale fatto all’insegna dei valori della Costituzione; la speranza che dal sacrificio dei Padri prendesse avvio un mondo più giusto e più uguale, dove lo Stato fosse garante del diritto a una vita dignitosa per tutti. Più di duemila persone che credono che Lucia possa essere il punto di avvio di una stagione di “giovinezza” politica progressista per Messina.
Io credo in quelli che l’hanno votata; credo in quelli che hanno sottoscritto l’appello; credo che il coraggio di Lucia nel raccontare soprusi, opacità, grave ma insulsa mafiosità di qualche “piccolo personaggio” vada raccolto come monito per tutti i messinesi che chiedono di essere cittadini; che sia patrimonio da valorizzare e spendere a favore di Messina, dei suoi giovani, delle donne, degli uomini; in favore della dignità della nostra intera comunità. Ma anche e non ultimo, l’azione di Lucia è portatrice di una importante indicazione di metodo affinché i partiti possano uscire dal vuoto politico, dalla “corruzione” di senso, dai pericolosi personalismi in cui indulgono, impauriti e incapaci come sono di “grandi gesta”.
Pur non avendo un colore politico, perché altra è la sua “missione” – che è quella di essere laboratorio di riflessione, di incontro, di dibattito politico-civile ispirato ai valori della Costituzione – pur nutrendo i soci differenti orientamenti politici, credo di poter dire a nome mio personale ma anche a nome di LeG Messina che l’azione di Lucia Tarro, il suo coraggio, la sua volontà di parlare in maniera diretta alla gente e di smascherare senza nascondersi dietro paraventi la difficile situazione della democrazia a Messina, merita totale solidarietà. Personalmente posso dire: non la lascerò sola e cercherò di dare il mio contributo di incitamento alla responsabilità civile (forse è poco, ma giuro di farlo in onestà) nella speranza di poter lasciare a quanti verranno dopo di noi un mondo migliore.

Giusi Furnari
Coordinatrice LeG Messina