Studenti medi su dispersione scolastica e disoccupazione giovanile in Sicilia

In Sicilia un giovane su due è disoccupato. A rivelarlo è la classifica dell’Istat che comprende, nell’arco del 2012, i cittadini di un’età compresa tra i 16 e i 24 anni, il 17,5% dei quali sono maschi e il 20,6 femmine. Secondo l’Istituto nazionale di statistica il tasso di disoccupazione giovanile in Sicilia si attesta al 51,3% facendo precipitare l’isola in fondo alla graduatoria nazionale dove viene superata soltanto dalla Calabria in cui i giovani disoccupati sono addirittura il 53%. Un dato davvero allarmante anche perché è peggiore rispetto alla media nazionale che si attesta invece al 38, 7%.

I recenti dati dell’Istat si vanno ad aggiungere a quelli forniti dal Censis, sempre nei primi mesi del 2013, secondo cui ben il 35,7% dei cosiddetti ‘Neet‘ (not in education, employment or training), ovvero ragazzi di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano, sono siciliani. Secondo i dati Censis quindi in Sicilia il tasso di abbandono scolastico rimane ancora molto alto. Infatti 26 giovani siciliani su 100 di età compresa tra i 18 anni ed i 24 non hanno conseguito il diploma e non sono inseriti in alcun programma di formazione professionale.

I dati dei primi mesi del 2013 sulla dispersione scolastica e sulla disoccupazione giovanile in Sicilia sono peggiori di quelli che avevamo previsto alla fine del 2012 e che avevamo annunciato il 13 Dicembre scorso quando abbiamo lanciato una campagna di raccolta firme a favore di una legge quadro regionale sul diritto allo studio in Sicilia. Si tratta di numeri da dopoguerra e che rivelano l’esistenza di una vera e propria emergenza sociale nel mezzogiorno. Un’emergenza che denunciamo da anni, che non può più essere sottovalutata e che va affrontata dalla classe politica della nostra regione. Occorre adottare misure urgenti per fermare la dispersione scolastica e rilanciare l’occupazione giovanile; investire sulla scuola, l’università e la ricerca a partire dalla realizzazione di una legge quadro regionale sul diritto allo studio, che venga finanziata e che elimini l’abbandono scolastico e infine occorre attuare politiche che possano collegare facilmente il mondo della scuola con quello del lavoro e che possano incentivare l’entrata dei giovani nel mercato del lavoro.

Per noi i temi dell’istruzione e dell’occupazione giovanile devono essere delle vere e proprie priorità politiche del governo Crocetta e non possono essere delle semplici deleghe conferite a qualche assessore. Di recente su questi temi nel corso di un’iniziativa pubblica abbiamo ascoltato l’Assessore regionale alla Formazione Nelli Scilabra e ci è sembrata avere buoni propositi e su questi aspetteremo di avere dei riscontri. Ma vorremmo che ad esprimersi su questi temi, in maniera chiara e diretta, fosse anche il Presidente Crocetta che con noi era preso degli impegni ben precisi durante la campagna elettorale prima che venisse eletto e che adesso deve mantenere. Per quanto ci riguarda continueremo la petizione che abbiamo lanciato qualche mese fa e appena avremo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo dati porteremo le firme raccolte direttamente a Crocetta, gli chiederemo di mantenere gli impegni promessi e con lui apriremo una contrattazione sulle nostre rivendicazioni continuando a sostenere, come ormai facciamo da anni, che per evitare che la Sicilia vada alla deriva, per rilanciare l’economia siciliana e dare una prospettiva di sviluppo alla nostra isola bisogna ripartire dall’istruzione e dagli studenti.

LEANDRO BIANCO

PORTAVOCE RETE DEGLI STUDENTI MEDI SICILIA