“Non comprendiamo cosa ci sia da esultare: la notizia è che vorrebbero prorogare il servizio ma non hanno nemmeno i fondi per il 2013. Per il futuro solo tante parole”. Così Pino Foti, segr. gen. Filt Messina, insieme a Lillo Oceano, segr. gen. Cgil Messina, sull’esito del confronto romano sul futuro della Metromare.
Il servizio, per Filt e Cgil, è fondamentale per garantire la quotidiana mobilità dei pendolari tra le due sponde e nell’ottica di una indispensabile offerta integrata di trasporto tra Sicilia e Calabria. “Se il confronto romano tra governo e regioni ha partorito solo quello che apprendiamo dalla stampa, ovvero la semplice intenzione di prorogare il servizio fino a dicembre, unita a quella di cercare ancora le risorse per l’anno in corso, significa che non si è fatto alcun passo avanti e che il collegamento veloce dello Stretto è più che mai a rischio, insieme logicamente ai posti di lavoro che assicura tra diretti e collegati- spiegano i due dirigenti sindacali-. Un contratto che scade il prossimo giugno avrebbe dovuto ricevere ben altre e preventive attenzioni da parte dei parlamentari di questa provincia, che anziché annunciare gongolanti soluzioni che evidentemente ancora oggi mancano, avrebbero dovuto fare quadrato, e magari anche minacciare di non votare quelle manovre economiche prive dell’indispensabile copertura per il rinnovo di questa gara. Ma così purtroppo è stato ed a Calabria e Sicilia che oggi chiedono risposte, il Governo prende ancora tempo”.
Filt e Cgil Messina ricostruiscono la vicenda “Metromare”, un servizio inventato durante il secondo Governo Prodi dall’ex ministro Bianchi, per ovviare alle difficoltà del blocco per lavori della Salerno – Reggio Calabria, che prevedeva un impegno di spesa di circa 26 mln per tre anni. “Se ancora oggi non vi è nemmeno traccia dei 4mln necessari per garantire il servizio per l’anno in corso, sarà impossibile quindi per il ministero concedere qualsiasi proroga dopo giugno. Le proroghe, lo dice la legge, possono essere concesse solamente mentre vengono bandite le nuove gare, ma ciò può però avvenire solo se vi è copertura economica per il 2013 e, soprattutto, per gli anni successivi”.
Filt e Cgil esprimono pessimistiche valutazioni circa il futuro di Metromare: “I 4 mln oggi necessari per garantire la proroga, se rapportati al costo dell’ultima gara, sono oggettivamente un importo più che decurtato. Considerando che nel frattempo invece i costi sono aumentati e gli sgravi fiscali per gli armatori sono cessati, diventa facile prevedere che il collegamento veloce tra le due sponde se non sarà cassato subirà comunque una drastica riduzione. Fanno bene le due Regioni a proseguire il confronto con il Ministero, che sa bene che nessuna delle due può impegnare un centesimo di spesa nei collegamenti interregionali che sono normativamente di esclusiva pertinenza dello Stato, ma a questo punto- concludono i due sindacalisti della Cgil- occorre il supporto dei due territori e dell’intera deputazione, che non può continuare a stare a guardare ed attendere il nuovo scippo su occupazione e servizi”.