UNIME & NUOVO RETTORE

Nel confuso e concitato susseguirsi di messaggi incrociati sulle ultime vicende che interessano il nostro Ateneo emerge, fortunatamente, anche un dato confortante, che corrisponde a un auspicio da me formulato nella precedente nota inviataVi il 19 febbraio u.s.: la notizia che il S.A. avrebbe approvato un aggiornato Regolamento per le elezioni del Rettore. Ciò mi consente di ribadire quanto in quella Nota anticipato, ossia l’intenzione, nell’imminenza dell’emanazione del Regolamento e della sua entrata in vigore, di incontrare gli aspiranti alla carica di Rettore per un diretto confronto sulla data in cui indire le elezioni. Questo è quanto mi preme prioritariamente e tempestivamente ribadire, nell’interesse generale della Comunità universitaria.
È, per altro, interesse della stessa Comunità sapere di poter contare su di una gestione imparziale dell’Ufficio di Decano, nel momento in cui viene chiamato a raccogliere le proposte che saranno messe a confronto in quell’incontro. Reputo, per tanto, necessario tornare a soffermarmi sulle premesse che già in quella Nota mi avevano indotto a manifestare detta intenzione, operando alcune puntualizzazioni, solo al fine di dissipare ogni equivoco.
Con quella Nota non ho affatto individuato nel mese di giugno la data per l’indizione delle elezioni; mi sono limitato a constatare come non sussistessero allora argomenti persuasivamente e risolutamente idonei a giustificarne l’anticipo. La richiesta fattami informalmente pervenire in tal senso, con allegate su di un foglio annesso le firme dei sottoscrittori, avrebbe ben potuto essere a tutti comunicata da chi si è preso cura di darne notizia agli organi di stampa. Volentieri me ne faccio carico io, accludendoVela, perché mi offre lo spunto per spiegare più compiutamente come siano state solo alcune rilevanti incongruenze in essa ravvisabili, e non altri motivi, ad indurmi a non dare un immediato seguito alla richiesta di indire subito le elezioni per la carica di Rettore . Gli invocati precedenti di elezioni anticipate svoltesi nel nostro Ateneo mi sono sembrati poco conferenti con la fase transitoria di prima applicazione del nuovo Statuto, che interessa, in questo periodo, l’Università di Messina, al pari dell’intero sistema universitario italiano. Ancora: il richiamo a precedenti di elezioni svoltesi in passato nel mese di marzo non mi è apparso compatibile con l’ipotesi preconizzata, proprio nel testo dei diciannove Senatori, di una convivenza – anticipata rispetto alle naturali scadenze e tale da interferire con la delicata fase transitoria di cui ho appena detto – di due figure apicali (una circostanza, fra l’altro, che non si è mai verificata, nemmeno in tempi normali e sia pure per vari motivi, nella storia dell’Università di Messina): la figura del Rettore eletto e quella del Rettore in carica, invitato a restare al suo posto – come si legge nella parte conclusiva del testo rimessomi dai richiedenti – per “completare in un clima sereno e costruttivo l’attuazione degli adempimenti richiesti dalla legge 240, utilizzando a pieno il mandato ricevuto…”.
Per altro verso, mi provoca amarezza – e non sorprenda il cenno apparentemente personale – la critica di avere – col mio rifiuto di dare immediato seguito alla richiesta dei diciannove Senatori – ostacolato lo sviluppo di un approfondito dibattito su questioni cruciali afferenti alla vita del nostro Ateneo. Detta critica mi è rivolta da Chi era già stato messo a parte, in tempo non sospetto – prima, cioè, che venissero avanzate contrapposte argomentazioni – della posizione che avrei assunto riguardo ai passaggi concernenti la tornata elettorale, come si evince dallo scambio di messaggi, che pure Vi accludo ed in cui non avevo avuto modo di ravvisare gli aspri accenti che oggi mi sono rivolti. Di là delle notazioni di carattere personale, non mancherà a ciascuno di Voi rilevare che l’indizione dei comizi elettorali non è assolutamente indispensabile perché si creino occasioni per ampi ed approfonditi dibattiti, come è già avvenuto con la meritoria iniziativa promossa da uno dei sindacati più rappresentativi in sede nazionale oltre che in sede locale. Valutare, poi, se la modalità più proficua per dibattere sia quella di contribuire all’arricchimento dei programmi intesi come work in progress o sia quella di una comparazione fra gli stessi e di una loro illustrazione, una volta confezionati per la presentazione ufficiale delle candidature, attiene, fra le altre cose, al merito del confronto che sarà oggetto del mio prossimo incontro con gli aspiranti candidati.
I chiarimenti su cui Vi ho fin qui intrattenuti mi sono parsi, per le ragioni prima esposte, un base preliminare indispensabile per il proficuo e univoco svolgimento di detto incontro. Tuttavia essi riguardano una fase anteriore all’emergere degli eventi successivi, che, come ho spiegato all’inizio di questa Nota, mi inducono a non procrastinare oltre l’incontro medesimo. Per tanto, propongo, fin da ora, che esso si svolga giorno 18 marzo p.v., nelle ore pomeridiane, salvo conferma da parte degli interessati. Per parte mia ho, per altro, già richiesto al Direttore Generale la nomina di un responsabile del procedimento, come da nota anch’essa allegata.
Cordiali saluti

IL DECANO
Prof. Salvatore Berlingò