Si apre un altro fronte caldo nelle vertenze cittadine. È quello dei servizi di riabilitazione: oggi la cooperativa Teseos ha annunciato l’attivazione delle procedure di licenziamento collettivo, ai sensi della legge Fornero, per tutti i 101 lavoratori a far data dal 30 giugno 2013.
“Una decisione – commenta Calogero Emanuele, segretario generale della Cisl Fp di Messina – che è il frutto dell’inerzia e del disinteresse di tutti gli attori coinvolti a partire dall’Assessorato regionale alla Famiglia ma anche dall’Asp e della società SSR”. La Federazione del Pubblico Impiego della Cisl ricorda che, da tempo, il sindacato aveva lanciato l’allarme sulla necessità di procedere alla riorganizzazione dell’intero sistema riabilitativo. “Si sapeva da diversi mesi – spiega Emanuele – che l’Asp non poteva più far parte delle società partecipate e quindi che il sistema SSR sarebbe dovuto venire meno con la necessità di procedere all’accreditamento della società presso la Regione per consentire la prosecuzione del servizio assorbendo tutti i lavoratori che sono adesso in forza alle cooperative. Ci batteremo per non consentire una tale operazione – aggiunge il segretario della Cisl Fp –. È necessario che entro il 30 giugno l’Assessorato regionale alla Famiglia, Lucia Borsellino, decida come ristrutturare e riorganizzare il sistema di riabilitazione per non lasciare, dal prossimo 1 luglio, senza alcuna assistenza gli oltre duemila utenti della provincia di Messina, dei quali l’80% sono minori disabili ai quali le Cooperative della SSR rendono, annualmente, oltre 130mila prestazioni”.
Agli annunciati licenziamenti, però si aggiunge anche la beffa degli stipendi. Ai lavoratori, infatti, sono state corrisposte solo due mensilità arretrate. “L’impegno assunto dalle Cooperative della SSR nell’ultima riunione in Prefettura – ricorda Emanuele – era quello di pagare quattro mensilità correlate alle rimesse dell’Asp e della SSR. Ad oggi, purtroppo, manca il pagamento del saldo 2012 per circa 287mila euro per onorare gli impegni assunti in Prefettura e non sono stati pagati gli stipendi del 2013”.