La naturale vocazione di Messina è turistica; per le caratteristiche naturali del suo porto, per le sue svariate risorse naturali e la paesaggistica unica, per la sua storia di ribellione e distruzione, la ricca cultura che l’ha vista emergere, affondare ma sempre risorgere, per il suo mare ed il suo vento adatti all’eccellenza sportiva che non si fa arrivare. Perché non si è rispettato ciò che Messina è e che ha scolpito in sé? Che ne è della propria personalità? E’ una città che per decenni è stata governata da poche famiglie esogene a questa terra messinese usata e violentata a suon di patronato, potentato e valore salvifico opportunamente creato. E’ stato così che l’abbiamo vista chinarsi inerme e rassegnata ad un destino massonicamente e politicamente pianificato. Lei che era affascinata di arte e di cultura elegantemente ospitate con la solita fragranza di gelsomino che le era propria. Aveva tanti nomi e meriti: “Capitale nobile della Sicilia", "Protometropoli dell’impero bizantino", “Porta della Sicilia” per importanza, valore, forza, coraggio. Lei che vantava competenze e maestranze oggi si ritrova in un deserto culturale, giovanile, sociale, lavorativo, sentimentale. Era una dea ma era anche umana, madre universitaria gesuita, città di civiltà, di scambio culturale e commerciale, punto strategico di attrazione e di tradizione, risorta dalle macerie e benedetta dal cielo e dal fato ma non dall’uomo. L’uomo, quell’uomo venuto da lontano, colonizzatore invitato e mai cacciato ma anzi moltiplicato e rafforzato. Ridotta alla sterilità di una deserto Messina è stata gestita da padri padroni che non l’hanno rispettata e ne hanno bloccato qualsiasi apertura verso l’esterno se non controllata, regolarizzata e dove nessun progetto di valore e beneficio potesse riguardare la comunità, i cittadini messinesi. Ecco che Messina si riduce dunque all’anonimato, a un passaggio affrettato per tutti (messinesi inclusi che si sono blindati nella rasserenante rassegnazione). Ormai sfigurata e senza identità, perde quasi tutta la propria gloria che si ricorda lontanamente e con rassegnazione. Si innesca una continua emergenza per poter giustificare l’approdare, il deturpare, il prevalere, il prendere e lasciare continuo ed incessante. Rassegnazione. Oggi si guarda allo specchio, si vede e non si vede ma è ancora bella, ancora ricca, ancora possente, forte, capace e coraggiosa ma ancora addomesticata e senza luce. Chi potrebbe illuminarla? Qualcuno dice che bisogna restituirle tutto ciò che le è stato tolto il problema sarebbe chiedere come? Qualcuno vuole farci credere che lo sviluppo turistico di Messina passi dal cemento di palazzi con i piani alti che colonizzeranno in questa città anche l’affaccio al mare e che daranno l’opportunità di guardare ancora una volta tutto "dall’alto verso il basso". Noi vediamo lo sviluppo come un guardare insieme dal "basso verso l’alto" esattamente il contrario! Cresciamo ma facciamolo pensando a ciò che siamo. Riscopriamo l’ identità di chi siamo. Noi vogliamo dire che alcune cose non torneranno, che le difficoltà ci saranno, ma ciò che c è e che rimane di Messina è ancora tanto e quello dobbiamo recuperarlo, valorizzarlo ma soprattutto amarlo. Perché se Messina potrebbe essere una gran bella Taormina deve essere cosciente di cosa può fare e cosa non si deve ostinare a volere per non somigliare ad una brutta copia di Miami. Se non capiamo questo, se non riusiamo a capire che niente può essere esportato né venduto se non è conosciuto, visto, comunicato, protetto niente si potrà fare. Dobbiamo trasformare Messina da mero passaggio senza sosta e senza una programmazione di offerta turistica, in città che sfrutta la costa una volta valorizzata e recuperata per il turismo, lo sport, il tempo libero. Solo se si ha piena consapevolezza delle proprie caratteristiche (geografiche, climatiche, culturali, storiche) si può rilanciare l’economia, lo sviluppo, l’internazionalizzazione del suo mare e delle sue risorse naturali pressoché uniche al mondo. Recuperare la propria identità equivale a tornare ad avere la forza necessaria per cambiare rotta. Mai come oggi appare evidente che solo un cambiamento di rotta politica può assicurarle consapevolezza, progresso, sviluppo e vita! Se sei pronto a risvegliare una Messina radiosa, non aspettare perché non c’è più tempo! Impara a guardare allo sviluppo che va dal “basso verso l’alto” e non a chi segue la direzione inversa! Se poi vedrai le stelle, sicuramente vedrai Movimento 5 stelle Messina!
Maria Cristina Saija