Risanamento: il fallimento di tutti questi anni e i rischi per la sicurezza dei residenti nelle aree degradate

In un periodo come quello attuale in cui la "promessa della casa" può rappresentare uno squallido strumento nelle mani di qualcuno che ha fatto del Risanamento le proprie "fortune politiche", mi preme fare delle considerazioni relative a questo delicatissimo settore, alla luce sia dell’immobilismo regnante negli anni (tranne che per qualche rara eccezione), sia per i pericoli per la salute e la sicurezza di centinaia di famiglie che da decenni attendono l’assegnazione di una dimora dignitosa!

Negli ultimi anni, infatti, sono stati numerosi gli episodi di pericolo che hanno interessato le aree del Risanamento: l’ultima in ordine di tempo si è verificata domenica scorsa con l’improvviso sbalzo di tensione elettrica che ha generato il panico nelle baracche di via Santa Silva a Camaro S. Paolo, ma si ricorderanno anche l’incendio in una baracca di via Carbonaro nel giugno 2011, così come sono tantissime anche le ordinanze di sgombero emesse nei confronti di quei nuclei interessati da crolli di tetti, "esplosioni" di condotte fognarie all’interno delle baracche o instabilità strutturale degli stessi tuguri.

Se a tutto questo si aggiunge anche l’enorme "piaga" per la salute pubblica riconosciuta persino a norma di legge che è rappresentata dalla presenza dell’amianto "killer" nelle varie baraccopoli cittadine (fra tutte quella di Fondo Fucile che abbraccia ben 140 famiglie), non si può non riflettere seriamente sul fallimento della politica messinese e regionale nel settore del Risanamento, che partendo dalla L.R. 10/90 non è riuscita a dare quelle importanti risposte che non solo chi vive in baracca si aspettava, ma anche tutti quei cittadini messinesi che si vantano di vivere in una città apostrofata come "porta della Sicilia" o, così come leggiamo anche in qualche cartello di benvenuto, "città d’Europa"!

CHE FARE ALLORA?

Avviare nuovi percorsi politici, amministrativi e normativi diversi da quelli intrapresi negli ultimi 23 anni che includano la possibilità, specie per le zone classificate più a rischio, di scorporare alcuni ambiti di Risanamento finora finanziati con la L.R 10/90 e altre similari, inserendoli nel contesto di progetti da finanziare esclusivamente con i fondi della Protezione Civile.

Ritengo, questa, una proposta sensata, innovativa ma certamente percorribile che chiaramente deve essere accolta, oltre che dall’amministrazione comunale (presente e futura), anche e soprattutto da tutta la deputazione regionale messinese (a cui con la presente faccio appello), affinché la tanto decantata "rivoluzione" già iniziata dal Presidente Crocetta in altri settori possa toccare anche quest’altro più farraginoso e "incancrenito" del Risanamento!

Il Consigliere UDC della Terza Circoscrizione
Libero Gioveni