I tifosi di Silvio Berlusconi sanno bene che Forza Italia era un’altra cosa; per un giorno li hanno rivisti sfilare, i loro sogni. E’ successo a Messina dove Forza Italia ci riprova… a vincere. Mette in campo la sua forza per sostenere la corsa di Enzo Garofalo per le Amministrative. E qui si apre una bella discussione teorica. Sul nuovo progetto forzista esistono diverse scuole di pensiero, quella della comparazione e quella del merito. La politica della comparazione sostiene, prove alla mano, che prima era meglio: Nino Germanà ed Enzo Garofalo non sono all’altezza; troppo fanciullo il primo, troppo distante dal popolo il secondo. Quanto ai progetti che il duo Ga(d)get sbandiera sul lavoro e precariato sarebbe più facile mettere il cuore in pace di fronte a certi proclami: che ne sanno Germanà e Garofalo di sacrifici e merito, verrebbe voglia di rispondere? Hanno mai affrontato una giornata di lavoro in fabbrica? Si sono dovuti arrangiare per portare a casa cibo e salario quando il padrone non manteneva gli impegni presi? No, siamo sicuri di no. Ecco perché questa versione forzista non convince: non si può vivere sempre nella bugia, esiste anche il mondo reale che è un’altra cosa rispetto a quello artificiale. Garofalo sindaco non convince per nulla: sarebbe più facile votare Pippo Capurro che lui, anche perché Capurro è quello che mostra e non quello che vorrebbe far credere. La candidatura di Garofalo è difficile da mandar giù neppure con due compresse di Alka-Seltzer!!! Ora è chiaro che ognuno può sentirsi autorizzato a diventare imperatore ma guai a credere che i cittadini siano dei fessi. E neppure dei cani che vanno al guinzaglio del padrone. Messina è ridotta all’osso, d’accordo, ma non siamo dei cagnolini desiderosi di un padrone come Garofalo: alcune ossa possono essere infatti molto pericolose. E soprattutto odiamo i padroni!