In riferimento alle notizie di stampa sugli arresti dei gestori del Cantiere Navale Palumbo spa e la solidarietà espressa dall’ing. Franza ci corre l‘obbligo, come sindacato presente nei cantieri, di fare alcune considerazioni.
La cantieristica navale va mantenuta e sviluppata nella nostra città con il sostegno degli Enti che hanno la titolarità delle aeree dove insistono le strutture, realizzate molti lustri or sono, per ospitare le navi in riparazione e costruzione.
Ovviamente, è questa da sempre la nostra posizione, il tutto deve avvenire nel rispetto dell’ambiente e nella tutela di quello che resta della Real Cittadella.
Un esempio recente che va nella direzione da noi auspicata è dato dall’investimento, per circa 30 milioni di euro, prodotto dall’impegno dell’Autorità Portuale e speso nella banchina (molo) Norimberga e nel porto di Tremestieri (entrambi largamente utilizzati dagli autotraghettatori Caronte & Tourist) finalizzato ad agevolare lo sbarco dei mezzi pesanti e la sosta delle navi alle banchine.
E’ pacifico che le imprese vanno sostenute nella ricerca di risorse finanziarie comunitarie, per favorire innovazioni tecnologicamente avanzate, per migliorare la produzione delle attività navali e per fare ritornare la Zona Falcata un centro vitale della cantieristica navale, così come lo è stato nei decenni passati. Ricordiamo, infatti, che la cantieristica messinese si è fatta conoscere in tutto il mondo grazie alle attività produttive della Rodriquez, dei Cantieri Cassaro, dell’Arsenale e dell’officina navi traghetto che impiegavano migliaia di persone. Va, inoltre, ricordato il grande bacino di carenaggio realizzato dall’Ente Porto e gestito per 30 anni dalla Smeb fondata dal Comm. Mario Di Lella.
Gli attestati di solidarietà ai gestori dei cantieri, che trovano grande spazio nella stampa locale, sono giusti quando debbono ricercare le dovute responsabilità, ma imprecisi quando riconoscono titoli di merito, di tradizione e competenza alla Palumbo spa come “Unico” operatore Nazionale, in grado di rilevare lo storico cantiere Smeb. Si fa, infatti, torto agli altri partecipanti la gara per l’assegnazione del cantiere nel 2005, operatori che sono presenti da decenni a Genova e a Napoli, con una tradizione “vera” e non costruita con discutibili articoli di stampa.
Vorremmo, ancora, ricordare che la Palumbo spa ha avuto in concessione il cantiere ex Smeb in quanto aveva assunto l’impegno ad assumere 165 dipendenti e ad investire circa 15 milioni di euro e in quanto era in possesso dell’ISO 14000 (procedure di qualità ambientali), a fronte delle citate qualità veniva assegnato il punteggio più alto rispetto ai concorrenti.
Si evince, infine, chiaramente anche dalle foto della petizione di solidarietà che i dipendenti sono una quarantina e non 165, per quanto riguarda gli investimenti nulla ci è dato sapere. Le procedure di qualità ambientale, infine, senza voler dare giudizi di merito, presentano per lo meno qualche falla.
Le scriventi OO.SS., auspicano comunque un rapido chiarimento della attuale vicenda in quanto preoccupati per l’occupazione, ma non molto di più di quanto lo eravamo prima dei fatti di cronaca.
Compito del sindacato, di qualsiasi sindacato, è quello di difendere e garantire al meglio i propri aderenti nella dignità di tutti e del lavoro. Non saremo comunque disponibili ad assistere impotenti allo scempio delle aree destinate alla cantieristica, proprietà della collettività, né allo stravolgimento della destinazione d’uso.
La CUB e la Flmu/Cub infine tengono a sottolineare che da anni, non ascoltate, hanno denunciato quelle che a loro avviso si configurano come inadempienze da parte di quegli enti che avrebbero avuto l’obbligo di intervenire.
per la CUB provinciale per la Flmu/Cub provinciale
Filippo Sutera – Federico Magro