RADIO ZANCA: quando finisce la recita inizia la dura realtà

Niente di personale con l’ex assessore “paletta e secchiello” del Comune Pippo Isgrò: ma ogni volta che va in onda, elencando concetti e buoni propositi amministrativi, provoca in noi una grande risata. E se Isgrò ci fa comunque tenerezza, anche nel modo pittoresco di esibirsi in pubblico, con lacrima a comando, lo stesso non possiamo dire per i suoi compagni d’avventura: Enzo Garofalo e Nino Germanà, meglio noti come i Ga(d)get del Pdl. Ora capiamo pure che il momento è solenne e che per vincere molti sarebbero pronti di vendere l’anima al diavolo: e non è detto che nel recente passato non l’abbiano siglato questo indecente patto. Però, però, a tutto c’è un limite: anche nell’elogio politico di Pippo Isgrò. Ma onorevole Germanà, l’Isgrò con cui ha stretto accordi elettorali non è lo stesso assessore della Giunta Buzzanca di cui lei – pubblicamente e in privato – diceva peste e corna? Tanto da sentenziare davanti a testimoni: “ma come faccio a portare Isgrò a Roma per parlare con qualche uomo di governo se appena apre bocca fa ridere a tutti”? Comprendiamo che il merito in politica equivale al concetto di piuma al vento e che quello che andava bene ieri oggi passa di moda ma a tutto c’è un limite, anche all’elogio elettorale. Garofalo e Germanà è un segno dei tempi l’esigenza di una politica trasparente, onesta, rigorosa: lo capite o no? Le emergenze cittadine, i dolori provocati dalle chiusure di molte aziende, dovrebbero ammonire i responsabili della cosa pubblica indicando loro l’esigenza di pulizia e di cambiamento e l’urgenza di un forte impegno etico per un reale rinnovamento attraverso trasparenza, onestà e rigore. E allora perché continuare nella farsa? Perché elogiare uno che è appena stato assessore in una amministrazione che, a essere gentile, definiremmo scarsa? La crisi di Messina è conclamata e proprio per questo ci vogliono amministratori preparati al compito per affrontare le crescenti difficoltà della città. Se davvero si vuol dare una sterzata al declino la politica deve essere degna di lode e di considerazione. Da chi riveste una pubblica funzione è legittimo attendersi atteggiamenti di specchiata correttezza e di coerente onestà. La bussola dell’impegno politico deve essere per tutti il bene comune, perseguito nel pieno rispetto della legalità. Non solo. Ci vogliono oltre le lacrime a comando, per strappare il voto, soprattutto competenze, efficienza, responsabilità e rigore. Ora con tutto il rispetto che possiamo concedere all’ex assessore Isgrò come si fa a farlo passare per eroe cittadino? Garofalo e Germanà difficilmente ci risponderanno, presi come sono a dispensare encomi elettorali, ma voi messinesi potete far conoscere la vostra opinione nell’urna. Nell’unico modo democratico: bocciando chi ha tradito la città. Facendo così capire a Garafolo e Germanà che quando finisce la recita, inizia la dura realtà. E il panino col prosciutto non può bastare più: servono i fatti.