Le Amministrative di Messina seppelliscono definitivamente l’idea politica: non c’è più destra e sinistra ma solo ricerca spasmodica del potere. Che peraltro già aveva segnato la nascita della Giunta Buzzanca. Ma archiviata la rigidità politica quella venuta alla luce è una castroneria senza pari che qualche furbo ha battezzato come “libertà di poltrona”. E così quelli che una volta giocavano a destra oggi ripartano a sinistra e viceversa, perché le furbate non hanno colore politico né solo un genitore: il vento del potere investe ogni roccaforte, anche quella della Curia locale. Caduti Nania – Buzzanca – Formica, svaporata la rottamazione nel Pd, l’intero armamentario ideologico (e non) dei proletari uniti ha imboccato la via della pace sotto forma di accordo in favore della candidatura di Renato Accorinti: niente accomuna come il potere! I moderni corifei della società civile non riescono a fare di meglio che saccheggiare nello zaino degli avversari di sempre sperando così di ottenere qualche poltrona, un pezzo di territorio, uno spunto per non sparire dalle pagine dei giornali. Lavoro, salute, riqualificazione, water front, svincoli… per non dimenticare la spazzatura che come la benzina aumenta sempre nonostante stia depositata sui marciapiedi e non raccolta nella discarica. E poi tanta ma tanta disinformazione che aumenta ancor di più la distanza tra il cittadino e la politica. I candidati a sindaco vorrebbero tranquillizzare l’elettore e invece lo inquietano con tutti quegli inutili confronti arbitrati da chi non è giudice imparziale ma di parte. Ecco la campagna elettorale riveduta e corretta in stile peloritano: rassicurazioni e avvertimenti per rincuorare messinesi sempre più confusi. Ma quello non stava con Nania? E quella non marciava contro il Pdl? E quell’incarico importante non l’aveva ottenuto grazie a Genovese? Avanti c’è posto, afferrate la poltrona non in maniera selvaggia e soprattutto senza dimenticare la solidarietà: cambiate casacca con prudenza. E così nei dibattiti ritroviamo frasi vuote che nessuno è riuscito a spiegare davvero e che malamente nascondono confusione di idee e di programmi. Messina aveva bisogno di questa passerella nel bel mezzo di un crac finanziario? A coloro che si candidano si chiede di avere un pizzico di pudore, che è già tanto. Ma è rimasto qualcuno che sappia esattamente cosa vuol dire? E se non ce la fate, attaccatevi pure al tram. Sperando che l’infallibile Pippetto (Isgrò), che una poltrona la trova sempre e comunque, non vi abbia fregato il posto.