Sessanta studenti in piedi sul treno dei pendolari che va da Sant’Agata di Militello a Messina. Per mancanza di posti a sedere. E’ la fotografia delle carenze servizio ferroviario che si sono trovati di fronte gli operatori della Fit Cisl Sicilia questa mattina a Villafranca Tirrena, prima tappa del tour “Alla ricerca del treno perduto” nella provincia di Messina. Il camper della Federazione Trasporti della Cisl si è fermato, poi, alla stazione centrale di Messina dove erano presenti il segretario generale della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava, il segretario generale della Fit Cisl Sicilia Amedeo Benigno, il segretario della Fit Cisl Ferrovie, Mimmo Perrone, il segretario della Cisl Messina Tonino Genovese e il segretario provinciale Fit Cisl, Enzo Testa. “Quanto accaduto a Villafranca è la testimonianza di come l’azienda ferroviaria stia desertificando questo territorio – ha detto Amedeo Benigno – da 15 giorni siamo in giro per mettere in evidenza i disservizi che Fs causa ogni giorno con cancellazioni e ritardi. A Messina siamo anche per affrontare il problema dell’attraversamento dello stretto: sta arrivando una nuova nave, non vorremmo che ne sostituisca una vecchia ma è necessario che implementi il servizio in atto. Messina – ha aggiunto Benigno – rappresenta la porta della Sicilia e monitoriamo ogni giorno i treni in arrivo e transito. Qui arrivano in orario e poi a Palermo o Catania in ritardo. Forse qualcuno vuole abbandonare definitivamente lo stretto e questa è la via per farlo…”.
Un concetto ribadito da Maurizio Bernava che parla al passato di Messina nodo strategico del trasporto regionale: “Messina rappresentava crocevia del trasporto e le Ferrovie erano l’elemento centrale – ha ricordato il numero uno della Cisl Sicilia – Adesso vi è l’abbandono di un parco infrastrutturale enorme e una città che non ha più servizi. Questo è un lento e scientifico declino perché si è voluto assoggettare Messina al traffico gommato, in controtendenza agli standard europei. Si sono persi migliaia di posti di lavoro, sono state abbandonate le strutture. Fs poteva modernizzare e ristrutturare servizi e mezzi per adeguarli al nuovo sistema, integrando trasporto interregionale, lunga percorrenza, trasporto regionale e metropolitano. Fs, che in altre realtà sono soggetto centrale, non hanno fatto nulla qui, con la complicità del Governo nazionale e la compiacenza e l’assenza della politica locale assoggettata agli interessi del trasporto gommato. Servono investimenti su un sistema integrato e moderno. Oggi – sostiene Bernava – l’offerta di servizi ferroviari è scadente, ben lontano standard civili ed europei”. Chiaro, secondo Tonino Genovese, il ruolo che lo stretto e Messina devono avere nel trasporto regionale e verso il continente: “Messina è hub naturale dei trasporti per tutta la Sicilia – ha detto il segretario generale della Cisl di Messina – Da qui si deve passare per arrivare in Sicilia o per raggiungere il continente. Bisogna mettere a sistema tutto il nodo trasporti, da quello ferroviario alla navigazione, integrandolo con il servizio trasporti comunale e intercomunale. Ci vuole una regia unica, un progetto unico di mobilità integrata nell’area dello stretto”.
L’importanza del tema ha richiamato l’attenzione anche di tre candidati a Sindaco nella città dello stretto presenti alla manifestazione della Fit Cisl alla stazione centrale, Vincenzo Garofalo del PDL, Alessandro Tinaglia di RESET! e Felice Calabrò del PD. E’ stata, quindi, l’occasione per approfondire il problema trasporti anche in prospettiva futura.
“Messina – ha detto Garofalo – è una città che ha nella sua storia il trasporto. Questo deve diventare un punto di forza e non di debolezza. Intermodalità, mobilità sostenibile, ammodernamento del sistema Stretto, collegamenti dentro la città e da e per la città: Messina deve essere al centro delle attenzioni. Il futuro sindaco deve puntare molto sul trasporto collettivo – ha aggiunto Garofalo – consentirebbe alla città di respirare. Mettere tutti attorno a un tavolo, a cominciare da Fs. La città cambia se cambia sistema di mobilità dei passeggeri, ma anche delle merci. Serve un sistema trasporti locale che serva tutta la città, non solo una parte privilegiata”.
“Bisogna partire dalla revisione del rapporto tra città e ferrovie – sostiene Alessandro Tinaglia – la città non ha avuto potere politico di interloquire e chiedere ciò che le è dovuto. L’art 3 della Costituzione parla chiaro e richiama il diritto alla continuità territoriale. Ciò che è diventata una sorta di cortesia è, invece, un diritto che i nostri politici non sono stati in grado di affermare ed è chiaro che il prossimo sindaco dovrà richiederlo con forza”.
“Da anni i sindacati e la politica si occupano del problema di Rfi che smobilita – ricorda Felice Calabrò – Dobbiamo essere insistenti e determinati affinché la Regione faccia finalmente il contratto di servizio e lanci. per la prima volta realmente, il trasporto pubblico regionale. Nella nostra città il trasporto pubblico deve essere integrato con la metroferrovia, un servizio che deve funzionare”.
Dopo Messina, il camper della Fit Cisl Sicilia ha proseguito il suo tour della provincia a Milazzo, Barcellona, Patti, Capo D’Orlando e Sant’Agata di Militello.