Caro direttore,
a veder quel che sta accadendo in città, sul piano politico, vien proprio da esclamare: E CHE MINCHIA! Bene, ora che i partiti hanno depositato le liste e i nomi degli aspiranti sindaco, degli aspiranti consiglieri comunali e degli aspiranti presidenti di Circoscrizione sono stati portati a conoscenza di tutti noi, quattro righe di commento è proprio il caso di spenderle.
Partiamo da alcune curiose situazioni riguardanti l’area di centrodestra.
Sergio Indelicato e il suo Movimento Autonomisti per Messina: che giudizio si può dare su una persona che lancia, con largo anticipo rispetto a tutti gli altri, la propria campagna elettorale alla carica di sindaco, citando la celebra frase di Ezra Pound: “Se un uomo non è disposto a rischiare nulla per le proprie idee, o non vale niente lui o non valgono niente le sue idee”, salvo poi ritirarsi senza dare adeguate spiegazioni agli elettori? La scelta di Indelicato si può valutare con un’altra frase dello scrittore americano: “L’incompetenza si manifesta con l’uso di troppe parole”. Bocciato.
Un altro protagonista che ha giocato d’anticipo è stato l’ex assessore comunale Pippo Isgrò, il quale dalla candidatura al più alto scranno di Palazza Zanca, senza colpo ferire, è passato a una più mesta candidatura al Consiglio comunale… chiaramente non si è trattato di un passo indietro, come si può minimamente pensare a una cosa del genere? Tutto è stato fatto, ovviamente, per il bene di Messina e dei Messinesi! Lacrime di coccodrillo.
Un’altra stranezza riguarda il candidato ufficiale del Pdl alla carica di sindaco, l’on. Vincenzo Garofalo. L’on. pidiellino è persona seria, onesta e capace che ha sempre ben amministrato gli enti dove ha ricoperto incarichi presidenziali, ma riguardo a tale candidatura il pensiero va a quei tanti elettori che alle ultime elezioni nazionali hanno votato Pdl proprio per avere Garofalo alla Camera e invece rischiano di ritrovarsi un onorevole che a Roma rappresenterà un’altra provincia diversa da quella di Messina. Ma in casa Pdl non avevano candidati altrettanto credibili? Presa in giro.
Passando dal centrodestra al centrosinistra le cose non è che siano tutte rose e fiori.
Partiamo dalle primarie: qualcuno non aveva detto che erano uno strumento inadeguato per selezionare le candidature? Voce nel deserto confermata dagli esiti elettorali. Chi ha usato le primarie come vetrina personale, rimanendo deluso dal dato elettorale non ha trovato niente di meglio da fare che scagliarsi, lancia in resta, contro tutto e tutti. Così i renziani, da propositi di cambiamento, rinnovamento, rottamazione della vecchia politica, sono passati a mendicare favori che potessero garantire loro rendite di posizione. Anche in questo caso: che credibilità può avere chi si candida a sindaco e poi tenta di barattare qualche presidenza di circoscrizione? Autorottamati.
Discorso simile ai renziani riguarda la neonata lista “La Farfalla”. Anche in questo caso la sensazione è che spesso le parole vengano usate senza avere la minima consapevolezza. Non ci si può infatti ritenere democratici a corrente alternata! Democratici o lo si è sempre, anche quando si perde, oppure non lo si è mai: tertium non datur. Il balletto degli ultimi giorni poi, tutto incentrato sul raccattare qualche poltrona assessoriale, è davvero qualcosa di deprimente stucchevolezza. Voi che avete richiamato un così bel soggetto per la vostra lista sappiate che le farfalle volano alto, mentre qui pare che si strisci peggio dei vermi. Farfalloni.
Concludendo, caro direttore, è il caso che ognuno di noi si chieda: in tutto questo movimento di continue rivendicazioni ci sarà qualcuno che, alla fine, si occuperà dei problemi di Messina e dei Messinesi i quali si ritrovano stretti nella morsa di un combinato disposto fatto di recessione e dissesto finanziario?
Saluti
Nicola Currò