Leggendo i giornali apprendiamo con stupore, rammarico ed incredulità due notizie riportate distintamente ma che hanno un comune denominatore: l’assoluta superficialità e mancanza di responsabilità del Consiglio comunale uscente. La prima notizia riguarda la mancata approvazione della modifica e dell’integrazione del Piano Urbano Traffico che ha portato a non prorogare l’Ecopass, acqua nel deserto per le casse del comune a causa di un “roba da nulla” (parole di alcuni consiglieri comunali) e dall’altro la mancata approvazione del contratto di servizio che impedisce lo scongelamento di 5 mln di euro stanziati dalla Regione e che potrebbero essere utilizzati per pagare stipendi, gasolio per i mezzi, elettricità per il tram, per manutenzione. Ci chiediamo a cosa giova convocare i consiglieri comunali se poi gli stessi, tra assenti o presenti (più per forma che per sostanza), non assumono responsabilità decisionali vista, fondamentalmente, la campagna elettorale nella quale tutti sono impegnati (molti da primi attori come ri-candidati!). Insomma Ponzio Pilato in confronto era un pivello.
Per restare in tema di responsabilità e, in questo caso di “memoria corta”, sabato scorso Felice Calabrò, capogruppo del PD al consiglio comunale in un incontro organizzato dagli Scout AGESCI presso il teatro Cristo Re ha dichiarato che non bisogna permettere che pezzi importanti della storia della nostra città come Molini Gazzi e Triscele vadano perduti a beneficio della speculazione edilizia. Ma Calabrò, capogruppo PD del consiglio comunale uscente che si candida alla guida della città, non ricorda che nella seduta del 30 luglio 2008 il consiglio comunale non volle nemmeno discutere l’Ordine del Giorno dove era previsto di affrontare quell’errore materiale sul PRG che aveva trasformato la destinazione d’uso del terreno dove sorgeva la Molini Gazzi da industriale a residenziale massima cubatura (guardate un po’ che casualità!!) , determinandone il destino suo e di ben 27 famiglie! E la stessa sorte è toccata qualche anno dopo alla Triscele ed ai suoi 41 dipendenti sul solco tracciato dalle sentenze relative alla Molini Gazzi. Che dire? Senso di Responsabilità (con la R maiuscola), onestà intellettuale, senso civico, amore per Messina sembra che siano parole completamente sconosciute alla classe politica che finora ci ha rappresentato. Ma non finirà qui. Il M5S ha intenzione di accertare le responsabilità di chi ha portato Messina nella situazione nella quale si trova oggi: chi ha sbagliato dovrà risponderne, almeno alla cittadinanza.