Uniti nel voto, ma uniti anche nella sofferenza. I messinesi andranno alle urne con tanta confusione in testa colpa di una situazione politica paradossale: si voterà per il sindaco con la consapevolezza che presto ci sarà il dissesto. Per non sbagliare: non lamentatevi se le cose che vi avranno promesso in queste settimane non saranno mantenute. Chi sarà eletto sindaco difficilmente durerà a lungo, figurarsi dieci anni come sostiene quel furbastro Felice Calabrò. E poi messinesi diffidate delle lusinghe, coalizzatevi per battere i politici figliocci del SISTEMA. Messina al capolinea con tanti problemi sulle spalle: c’è chi merita il voto dei cittadini e chi no: non date la vostra preferenza a quegli uomini e a quei gruppi che periodicamente sembrano voler attentare alla nostra dignità. I candidati che si camuffano a secondo il vento del potere ma al tempo stesso troppo dialoganti con i lobbisti sono avvertiti: la matita copiativa non serve solo a tracciare la croce sul simbolo, ma anche a scrivere certi nomi e non altri. E nelle liste di persone impresentabili ne abbiamo viste abbastanza. Più male che bene. Il motto elettorale è preciso e rigoroso come un teorema. Primo: guai a chi si vende!