Sono tanti i concetti che ci fanno sostenere come surreale la tornata elettorale per le Amministrative di Messina. Sono esattamente quelli il cui senso della realtà, vissuto intensamente e intensamente praticato per decenni, ci ha condotto nella condizione in cui siamo: con un Comune a pezzi, un SISTEMA trasversale di lottizzatori e di imbroglioni che finora ha saccheggiato impunemente il territorio, e una città imbarbarita dalla mancanza di regole e di spirito pubblico quanto più ne avrebbe avuto bisogno, in un difficile momento di crisi economica. Ma ovviamente molti dei candidati a sindaco hanno evitato di parlarne presi come erano a sfoggiare magliette colorate e farsi fotografare come la più vanitosa delle soubrette: l’essere e l’apparire! Se questo è il dinamismo messinese tanto invocato, è arrivata finalmente l’ora di farne a meno. Noi abbiamo bisogno di altro! Chi andrà a gestire Palazzo Zanca dovrà persuadersi che in certe occasioni l’impossibile diventa realtà a cominciare dai conti in rosso lasciati dalla vecchia Giunta Buzzanca e non a caso la misura più urgente per arginare il disastro della nostra città sarà quella di riuscire a far arretrare – se non proprio a tener fuori – il SISTEMA dal COMUNE. Insomma il nuovo sindaco avrà l’arduo compito di fermare il sopruso di una politica amministrativa illegale che dura ormai da troppo tempo. Il problema è che però mai come in questo momento, non ci sono candidati così preparati per compiere l’impresa né sarebbero in grado di esprimere questa sintesi in modo adeguato. La politica come l’abbiamo vista amministrare da queste parti è infatti ormai gravemente compromessa agli occhi dei messinesi. C’è un miscuglio di interessi che dovrebbe far riflettere l’elettore e consigliarlo a votare secondo coscienza e non per scambio di favori. Nel giorno del silenzio l’importante sarà riflettere per non sbagliare.