di Silvana PARATORE
A chi non è mai capitato di dover ricorrere al Pronto Soccorso? Ritengo in pochi.
Il Pronto soccorso rappresenta la porta dell’ospedale cui ci si rivolge per trovare risposte ai propri bisogni urgenti di salute. Le condizioni di urgenza e di concitazione in cui in questo servizio importante si lavora, richiedono particolare impegno e preparazione che non sono sempre facilmente apprezzati dagli utenti. La Mission del Pronto Soccorso è “… garantire risposte e interventi tempestivi, adeguati e ottimali ai pazienti giunti in ospedale in modo non programmato per problematiche di urgenza e di emergenza” (Società Scientifica SIMEU). Più specificamente è “garantire a ogni cittadino bisognoso un appropriato orientamento diagnostico terapeutico e, nei casi di emergenza, il recupero e la stabilizzazione delle funzioni vitali”.
Voglio raccontarVi la mia esperienza presso il P.S. dell’Ospedale Piemonte di viale Europa. Una struttura di cui, negli ultimi tempi, si è parlato spesso per problematiche diverse.
Recatami al P.S. sono stata accolta alla Reception da personale disponibile che acquisiti i dati necessari, ha proceduto alle rilevazioni dei parametri routinari (pressione, frequenza e livello di ossigeno nel sangue) disponendo l’attribuzione del codice triage. Il tutto con una certa professionalità, un sorriso ed un pizzico di ironia che in alcuni casi, vale tanto. La presenza di un codice rosso e la necessità di assistenza di pazienti più gravi, mi ha indotto ad una attesa adeguatamente motivata nell’arco della quale ho potuto osservare e riflettere.
I medici addetti ai pronto soccorso operano sotto forte stress emotivo, spesso minacciati da pazienti poco pazienti che riservano loro, talvolta, le loro frustrazioni criticando l’efficienza di questo servizio sanitario cittadino. Gli stessi medici svolgono il loro delicato lavoro come se fossero in una trincea o in un ospedale da campo con notevole lesione della loro dignità e professionalità e talvolta della qualità dell’assistenza ai pazienti. Interessante sarebbe promuovere iniziative concrete e rapide per tutelare il lavoro del personale medico e paramedico impegnato al Pronto Soccorso e la salute dei cittadini assicurando la dignità ai pazienti e l’indispensabile serenità operativa di chi ha il compito di curarli Una idea sarebbe una elencazione delle principali situazioni di disagio con proposte per superarle anche con azioni di tipo giuridico e diffondere la cultura secondo la quale per ottenere una risposta rapida e adeguata ai propri bisogni sanitari è necessario rivolgersi al Pronto Soccorso solo quando sussistono reali necessità. Come si è conclusa la mia esperienza? Con opportuna terapia farmacologia e la prescrizione per la prosecuzione delle cure. E quindi un particolare plauso va a tutto il personale del Pronto Soccorso dell’ospedale Piemonte diretto dal dott. Clemente Giuffrida.