La cartina per la felicità: Accorinti – Calabrò… attesa

Quanto emerso dalle urne dopo il primo turno delle Amministrative per eleggere il nuovo sindaco di Messina era stato prefigurato da sera del 5 giugno u.s. presso i locali della Parrocchia San Giacomo Maggiore di Messina, allorché – rimasti solo i due rappresentanti degli schieramenti che si accingono a contendersi il posto di “primo cittadino” – dissi che quella “selezione naturale” anticipava la sfida che si sarebbe vissuta dopo. Dello stesso parere furono molti dei presenti. Adesso, attraverso queste scarne note, vorrei riflettere su alcuni punti che mi sembrano vitali.
La prima considerazione riguarda il criterio di selezione delle persone preposte a condurre avanti le operazioni di elezione e spoglio delle schede. Mi sembra lapalissiano che debbano essere reclutate attraverso criteri che ne certifichino e garantiscano la professionalità, la capacità e l’onestà nel compiere un servizio per il quale la collettività sborsa una certa somma.
E’ vero che in tempi di crisi qualche soldo può far comodo a chiunque manifesti la buona volontà di lavorare, ma in questo ambito la buona intenzione non basta. Sempre più Messina si identifica nel lamento del salmista, ove si dice che il popolo del Signore è divenuto “la favola delle nazioni” (Sal 44,14). Sembra quasi una maledizione della quale non ci si può liberare, una tara che diventa cifra con la quale si possono leggere tutti gli avvenimenti socio- politici- religiosi.
La seconda meditazione verte sui due candidati che si fronteggiano al ballottaggio da avversari, eppure con un tratto determinante in comune: lo sport. Entrambi infatti sono appassionati della corsa di resistenza. Il più anziano mi pare prediliga più il mezzo-fondo a differenza del più giovane che mi sembra ami maggiormente il fondo. S’intende che queste “valutazioni” sono percezioni personali che potrebbero essere anche modificate dagli interessati. Questa diversità a mio modesto parere potrebbe diventare metafora di criterio per la scelta. Si tratta di chiedersi se la nuova giunta comunale deve fare una corsa di fondo o di mezzo-fondo e quindi scegliere il relativo sindaco. A entrambi auguro una competizione leale e serena e che sappiano dare – seppur con modalità diverse – risposte chiare e concrete alle gravi esigenze comunali.

Ettore Sentimentale