La farfalla e il calabrò(ne). Ultima puntata. Sottotitolo: la barba

Al ballottaggio … entrambi i candidati hanno la barba. La barba non fa il filosofo (Plutarco).
E comunque di pura astrazione (senza concretezza e lungimiranza nella riflessione e nella azione) … a Messina … in questo momento non abbiamo bisogno. Messina non ricerca "felicità" ma "opportunità". Al secondo turno per andare a votare devo credere nel futuro Sindaco.
Non desidero turarmi il naso. Entrambi i candidati che elettoralmente hanno – per ragioni diverse – il diritto di esultare sembrano richiamarsi alla "energia" … spirituale quella di Renato … muscolare quella di Felice. Non è sufficiente! Che noia, che barba, che barba, che noia (Mondaini). Voglio sapere (domanda che vado formulando dall’inizio della campagna elettorale) in particolare cinque cose (5 cose 5):
1) cosa (e come) fare per ATM, Messinambiente e servizi sociali?
2) quali le priorità dell’agire (e con quali risorse)?
3) chi coadiuverà nella complessiva azione di governo (c.d. squadra) il sindaco e perché?
4) in quali settori si cercheranno di intercettare risorse?
5) come coniugare occupazione e crescita, efficienza amministrativa e visione politica, difesa delle prerogative municipali e collaborazione d’area strategica, marginalità logistica e centralità geografica, binario europeo e crocevia mediterraneo, insularità e continuità territoriale?
La farfalla, libertà e partecipazione non ha raggiunto la soglia del 5%. Ha dimostrato un peso relativo (con un consenso dimezzato rispetto alle attese). E tuttavia … che bellezza! E tuttavia … mi sento di proporre una recensione a un libro di Erri De Luca dal titolo "Il peso della farfalla".
". . . Sembrerebbe la cronistoria di una caccia: in realtà, è un racconto a due voci, del cacciatore e della preda, visti ognuno dal proprio punto di vista. Il punto di vista della vita.
E nella vita il peso e la leggerezza sono valori del tutto relativi: in una situazione instabile, di crisi o di passaggio, anche le ali di una farfalla possono pesare così tanto da decidere l’esito di un destino. Nella dinamica dei rapporti, la quantità – in positivo o negativo – diventa la cifra di un valore qualitativo".
Felice … per vincere si deve alleggerire del corpo.
Renato … per vincere si deve strutturare nel corpo.
Felice … per vincere non deve fare scorrere le liste o scegliere come assessori e presidenti indicati-imposti dai maggiorenti dei partiti.
Renato … per vincere deve mantenere inalterato il profilo del simbolo di cambiamento ma rendere l’idea di una giunta, non chiusa in un cerchio magico, straordinariamente competente, equilibrata, serena, ferma. Felice e Renato … entrambi nuovi. Vincerà la novità nella continuità o la novità nella rottura? Ho un cuore e un peso di farfalla.
Un elettore.

Emilio Fragale