Il consenso in Sicilia appare sempre più liquido e variabile

Dopo le Regionali di ottobre e le Politiche di febbraio, le recenti elezioni amministrative nell’Isola hanno confermato l’estrema variabilità del voto dei siciliani negli ultimi mesi, con un livello di “fedeltà” sempre più basso rispetto alle scelte compiute nelle precedenti tornate elettorali. A fine febbraio – secondo il Barometro Politico dell’Istituto Demopolis – quasi un elettore su due, in Sicilia, ha votato in modo differente dalle Elezioni del 2008 o si è astenuto.
“Alle Amministrative di giugno – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – soltanto il 35% dei siciliani ha confermato il voto alla lista votata alle Politiche lo scorso febbraio. Quasi i due terzi dei cittadini hanno compiuto una scelta differente rispetto a 4 mesi fa. La stabilità elettorale che ha caratterizzato la Prima e la Seconda Repubblica, quando 9 siciliani su 10 votavano sempre allo stesso modo, appare ormai un ricordo. È un voto sempre più liquido quello dei siciliani: si registra – conclude Pietro Vento – una vera e propria permeabilità del consenso che rende del tutto imprevedibile l’evoluzione dei futuri scenari politici nell’Isola”.

A spiegare il basso livello di fedeltà rispetto alle precedenti tornate elettorali, ad esempio nelle comunali a Catania, Messina, Ragusa e Siracusa, contribuisce un altro dato che emerge dall’analisi post elettorale condotta nell’Isola dall’Istituto di ricerche Demopolis: nel recente voto per le Amministrative, il 63% dei siciliani ha scelto i candidati a Sindaco o al Consiglio Comunale, prescindendo dai partiti di riferimento. In questo scenario aumentano, come nel caso di Messina, i consensi per i movimenti; cresce il peso politico del presidente della Regione Crocetta, viene ampiamente premiato il radicamento territoriale dei candidati.

Un esempio evidente della permeabilità del consenso, registrata dall’Istituto diretto da Pietro Vento, è rappresentato dall’andamento del Movimento 5 Stelle che, dopo i successi alle Regionali e alle Politiche, ha subito una emorragia dei consensi conquistati in febbraio.
Emblematico è il caso di Catania: secondo l’analisi sui flussi elettorali, effettuata da Demopolis, appena 11 elettori su 100 hanno confermato nel capoluogo etneo il voto al M5S espresso poco più di quattro mesi fa alle Politiche. Ampi segmenti di elettori del Movimento di Grillo addebitano la sconfitta alla scelta di candidati poco noti a livello locale o ritenuti non adeguati al governo delle Città. Con una positiva, importante eccezione nel Comune di Ragusa.

Nel voto per le Amministrative, si è anche ulteriormente allargata, ben al di là delle quote fisiologiche del passato, l’area del non voto. Secondo il sondaggio dell’Istituto Demopolis, il 43%, il segmento più consistente di chi in Sicilia ha scelto l’astensione, appare convinto che la politica, anche per assenza di risorse, non sia ormai più in grado di incidere sulla vita reale dei cittadini.