Il segretario Guglielmo Epifani prova a ridimensionare le polemiche nel Pd ribadendo che ha intenzione di adoperarsi affinchè il congresso del partito si svolga entro l’anno, come da impegno preso quando è stato eletto al vertice in una situazione di emergenza. Epifani si augura inoltre che ”il congresso serva a far discutere i nostri iscritti, i nostri militanti perchè abbiamo bisogno di rafforzare l’identità, le gambe, le radici del nostro partito”. Venerdì ci sarà la riunione di Direzione del Pd che dovrebbe prendere atto della decisione del segretario sui tempi congressuali, domani è in calendario la riunione dei parlamentari piddini con il premier Enrico Letta che si è detto disposto a incontrare tutti i gruppi parlamentari della maggioranza per chiarire qual è il programma dell’esecutivo. Letta ha deciso di partecipare in via eccezionale, dato il suo ruolo istituzionale, anche ai lavori della Direzione del suo partito per cercare di evitare che uno dei temi del congresso diventi quello delle critiche al governo di larghe intese che secondo alcuni ingabbierebbe il Pd in alleanze e politiche non coerenti con la propria identita’. A favore di un rinvio delle assise congressuali si erano schierati tra gli altri Beppe Fioroni e Dario Franceschini con la motivazione che il dibattito nel Pd in tempi ravvicinati rischia di diventare un referendum sul governo guidato da Letta: meglio svolgere il congresso dopo che l’attivita’ dell’esecutivo avra’ raggiunto i suoi primi obiettivi, hanno argomentato. A far prendere una posizione che sembrerebbe definitiva a Epifani ha contribuito l’iniziativa di Gianni Pittella, vicepresidente del Parlamento europeo e candidato alla segreteria del Pd, che ieri aveva invitato Gianni Cuperlo e Pippo Civati, gli altri due candidati ufficiali alla segreteria Pd, a chiedere unitariamente all’ex leader della Cgil di fissare la data del congresso. Per Pittella, ”rimandare il congresso significa decretare la morte del Pd, qualsiasi ipotesi di rinvio è da considerarsi del tutto inaccettabile e contraria allo statuto”. Oggi il vicepresidente del Parlamento di Bruxelles da’ appuntamento alle 15, 30 nella sede del Pd in via S.Andrea Delle Fratte per la conferenza stampa che segnerà l’ avvio della sua campagna congressuale. Cuperlo è d’accordo con Pittella: ”Sulla data del congresso io dico: adesso basta. Questo balletto e’ quasi offensivo. Il punto non sono le regole o lo statuto. Il punto e’ il grado di fiducia che abbiamo negli iscritti, negli elettori, nei militanti di questo partito. Ma come si fa a pensare dopo tutto quanto e’ accaduto in questi mesi che si possa rinviare una discussione di verita’ sul futuro del Pd e del Paese?”. Anche Civati e’ contro l’ipotesi del rinvio del congresso al 2014. Prende posizione a favore del congresso in tempi brevi Goffredo Bettini, ex braccio destro di Walter Veltroni, che non ha ancora deciso se candidarsi alla segreteria del Pd: ”Non ci provassero a esiliare ancora una volta la politica. Il gioco e’ chiaro: si e’ disposti a non vincere nel Paese, pur di salvare le proprie rendite politiche in un assetto del centrosinistra soffocante e inviso alle energie migliori, che per fortuna sono ancora tante e si fanno sentire”. Matteo Renzi non rompe il suo annunciato silenzio stampa ma i renziani sono soddisfatti delle dichiarazioni di Epifani. Ora il sindaco di Firenze deve decidere se ufficializzare la propria candidatura alla segreteria del Pd. Rompe gli indugi invece Rosario Crocetta, governatore della Sicilia, che ieri ha ufficializzato la decisione di candidarsi al vertice del Pd. L’unico ostacolo sulla via del congresso del Pd da svolgersi entro novembre potrebbe essere a questo punto una imprevista crisi di governo che mettendo in fibrillazione il quadro politico renderebbe inevitabile il rinvio. Due appuntamenti parlamentari attendono intanto di mettere alla prova l’ eventuale ritrovata unita’ del Pd. Il primo riguarda l’abolizione dell’ attuale sistema di finanziamento pubblico ai partiti. Nel Pd ci sono settori che resistono a tale eventualita’ in nome del ruolo di pubblica utilita’ svolto dalle forze politiche mentre il premier Letta ha annunciato che il governo potrebbe porre la fiducia su questa questione se non si trovera’ un accordo parlamentare. Il secondo appuntamento riguarda la rapida approvazione, come auspicato da Franceschini, ministro per i Rapporti con il Parlamento, della legge contro l’omofobia. Il testo scaturito dalla commissione Giustizia di Montecitorio arrivera’ nell’Aula della Camera il 26 luglio. Il Pdl ha chiesto una moratoria dell’attivita’ del governo sui temi etici, tra i quali colloca l’omofobia. La maggioranza del Pd non ne terra’ conto?.