RADIO ZANCA: MESSINA? STA MORENDO, GRAZIE

Che cosa può accadere di nuovo, e di peggio, rispetto a quanto è già accaduto a Messina in queste settimane? Non ci siamo fatti mancare nulla: rivoluzioni, feste in piazza, rivolte, salti della quaglia, lacrime di gioia e di dolore. Processioni, – tante, troppe e inutili – nulla di così diverso rispetto al passato persino nella preparazione della Vara. Quel tentativo di legalità in salsa peloritana. Un film già visto. Una burla da "quaquaraquà": ma che ci volete fare non tutti si cibano con pane e coraggio. Teniamoci pronti tutti. Prepariamoci a ricorrere ai ripari. Adesso c’è persino l’assessore che distingue tra le regole giuste e quelle meno giuste che regolano il commercio: In merito alle concessioni di occupazione suolo ambulanti, l’assessore Patrizia Panarello, precisa che “c’è una linea netta di confine tra chi percepisce regolarmente uno stipendio per il lavoro svolto dietro una scrivania e chi invece per vivere “monta” ogni giorno la propria bancarella nello spazio assegnato. Qualunque amministrazione sa che negare le autorizzazioni necessarie agli ambulanti significa costringerli a diventare “abusivi” (?). L’abuso, a cui seguono multe e spesso il sequestro della merce, procura a questi lavoratori occasionali che, bisogna ricordarlo, guadagnano in maniera proporzionale al lavoro svolto senza beneficiare dei vantaggi del posto fisso, un’esistenza precaria e incerta, a volte costellata da momenti di disperazione e di sfiducia totale nei confronti delle istituzioni. Agli ambulanti e a tutti coloro che chiedono di poter lavorare va riconosciuto questo diritto fondamentale. L’Amministrazione Accorinti crede che sia necessario adottare un criterio illuminato di regolamentazione di queste e di altre attività, un criterio basato su dati oggettivi e sostenibili, ispirato al buon senso e capace di dare risposte concrete ai bisogni di chi in questo modo si guadagna da vivere. Nel futuro – conclude l’assessore – ci aspettiamo una collaborazione più fattiva e leale da parte dei dipartimenti e dei dirigenti spesso incartocciati tra loro e ostacolati da procedure formali più o meno giuste (?) che pongono il problema dell’assunzione di una o più responsabilità. E’ questo del resto l’aspetto oneroso, in tutti i sensi, di chi sceglie di lavorare dietro una scrivania”. Si può tollerare? Bah! Per noi che non soffriamo di idolatria per il Sindaco Santone i conti non tornano. Stiamoci attenti. Aprire certi steccati significa dare un calcio alle regole, mettere fuorigioco chi paga le tasse. Qui non si tratta di dipendenti pubblici o liberi professionisti, qui si tratta di regole certe e tutela del commercio. Essere buonisti può essere dannoso in un periodo di crisi profonda. Sapete come sono gli ambulanti. Mica li puoi controllare tutti. Mentre i negozianti sì, eccome! Da quando è stato proclamato Sindaco Renato Accorinti ha girato in lungo e in largo per raccogliere gli applausi del raffinato pubblico. Il problema è che non ha cambiato dal basso un bel nulla. La spazzatura è in bella mostra, il verde pubblico è uno schifo, le strade puzzano di urina. E in più siamo invasi dalle bancarelle mentre la crisi abbassa le saracinesche dei negozi. E Accorinti che fa? Filosofeggia sul Tibet. E gli applausi? Ma certo che sono arrivati. Di questo passo prepariamoci a tempi peggiori. Niente da fare. Il magnifico sindaco scalzo si guarda in quello specchio. E si piace. Mentre Messina è in agonia.