Il Presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, con una nota trasmessa al sindaco, Renato Accorinti, agli assessori alla pubblica istruzione, Patrizia Panarello, e alle politiche sociali, Nino Mantineo, ha richiesto informazioni e chiarimenti in merito ai servizi di refezione scolastica. Premesso che – scrive il presidente Barrile – ormai quotidianamente raccolgo le doglianze di moltissimi cittadini, preoccupati per la sostanziale chiusura del servizio di mensa scolastica comunale; che l’unica soluzione che l’Amministrazione comunale ha adottato in sostituzione della dichiarata assenza di fondi da destinare al servizio di mensa scolastica è quella della “autogestione” del servizio di refezione scolastica ai singoli Istituti; che la mensa scolastica rappresenta una indifferibile opportunità per molte famiglie messinesi di poter garantire ai propri figli un pasto caldo quotidiano; si evidenzia, al riguardo, che ben il 38 per cento delle famiglie interessate al servizio rientra nei limiti di reddito per poterlo ottenere gratis, e ciò significa che c’è un altissimo numero di famiglie che possiede un ISEE inferiore a 4 mila euro; che, anche tramite il servizio di mensa scolastica, si attua il tempo prolungato scolastico, che consente ai bambini una maggiore occasione di socializzazione e di crescita; che la mensa scolastica è la principale voce di spesa del Comune di Messina negli stanziamenti che l’Ente destina alla istruzione, che a sua volta rappresenta solo poco più del 4 per cento del bilancio comunale; che non si sta prendendo in seria considerazione che la cosiddetta autogestione del servizio ad opera degli Istituti comporta la perdita di 100 posti di lavoro, tra personale addetto al servizio mensa e quello addetto al centro cottura (che fino ad ora ha svolto con estrema perizia tale delicato compito), con gravissime inevitabili conseguenze economiche per famiglie sostanzialmente monoreddito; senza considerare il ritorno negativo occupazionale anche per l’indotto, in quanto si registrerà una diminuzione della richiesta di derrate alimentari per la preparazione dei pasti; che non appare corretto e conforme a legge – continua Emilia Barrile – imporre ai cittadini una “compartecipazione al costo” del servizio, sia perché è previsto dalle norme soltanto su domanda individuale, sia perché la grave crisi economica che attanaglia le nostre famiglie non consente alle stesse di poter contribuire, anche in misura lieve, al sostenimento di un costo che deve essere garantito non dal privato ma dalla Pubblica amministrazione; che non è neppure ipotizzabile che l’ autogestione del servizio si tramuti, in sostanza, in una ipotesi di “pranzo a sacco”, perché ciò significherebbe una sostanziale abdicazione dell’Ente pubblico ad offrire un minimo servizio ai cittadini, a maggior ragione quando si tratta di minori, in quanto ciò significherebbe accettare inevitabili situazioni di disagio tra le famiglie, anche per le differenze sociali che i minori sarebbero costretti a subire; richiedo all’Amministrazione – conclude il presidente del Consiglio – di attuare con immediatezza tutti i provvedimenti e le misure che consentano, oltre che la salvaguardia di almeno 100 posti di lavoro, anche il rispetto dell’elementare diritto dei bambini di poter godere di un servizio fondamentale per le famiglie, che comporta un impegno di spesa minimo per l’Ente comunale. Richiedo altresì di essere direttamente invitata in riunioni o tavoli tecnici che eventualmente si terranno sul tema, anche al fine di un maggior coinvolgimento dell’intero Consiglio comunale su un tema così delicato e caro alle famiglie messinesi”.