• Possibile che soltanto quando in agosto 3 famiglie sfrattate si erano accampate a Palazzo Zanca si è dovuto parlare delle 900 domande di emergenza abitativa che ancora giacciono al Dipartimento Risanamento di via Trento?
• Possibile che di questa autentica e ormai perenne "piaga sociale" non se ne riesca ancora a venire a capo?
• Possibile che la grave incognita emersa in agosto delle istanze false (su cui è certamente legittimo che si faccia estrema chiarezza) paralizzi ancora un sistema che non riesce a soddisfare il diritto di quei nuclei che ne hanno invece pieno titolo?
Il consigliere comunale Libero Gioveni, avendo verificato personalmente alcune situazioni di estremo (e vero) disagio abitativo, interviene per stigmatizzare l’incertezza che ancora, a distanza di mesi, regna sulle istanze presentate da 900 famiglie nel marzo scorso al Dipartimento Risanamento e politiche della casa.
Non è più accettabile – esordisce Gioveni – che, sol perché ci sarebbero stati dei cittadini che avrebbero dichiarato il falso, si corra il rischio di annullare il bando PENALIZZANDO oltremodo quelle famiglie che invece, attestando il vero, dimostrano di possedere quei requisiti necessari che consentirebbe loro di avere assegnato legittimamente un alloggio.
Sarebbe la seconda volta consecutiva nel giro di 4 anni – ricorda il consigliere – visto che già un precedente bando per l’emergenza abitativa pubblicato nel 2009 dall’ex assessore al Risanamento Pippo Rao azzerò con un colpo di spugna le precedenti istanze presentate negli anni scorsi.
Non si può continuare a sbeffeggiare così – prosegue l’esponente Udc – chi vive REALMENTE un dramma abitativo, frutto di sfratti esecutivi non per morosità, di ordinanze di sgombero, di condizioni di sovraffollamento o, peggio ancora, corredato da gravi disabilità in famiglia o di certificati di antigienicità dell’alloggio rilasciati dall’ASP.
Alcune di queste reali, estreme e comprovabili condizioni di disagio sociale e abitativo – insiste Gioveni – non possono non essere considerate urgenti e improcrastinabili e il fatto che in questa annosa vicenda dai lati oscuri ci siano stati dei "furbastri" (che vanno certamente puniti anche penalmente per le loro eventuali e dimostrabili dichiarazioni mendaci) non deve costituire un comodo alibi per annullare un bando del tutto legittimo e soprattutto trasparente!
La mia paura già per altro manifestata a inizio mandato – conclude il consigliere – è quella che il "sipario" momentaneamente calato su questa vicenda dall’assessore al Risanamento De Cola sia anche frutto della sua impossibilità materiale a poterla seguire scrupolosamente essendo egli fin troppo "pluridelegato"!
Risanamento, Urbanistica e Lavori Pubblici, infatti, sono 3 autentiche "patate bollenti" che una sola persona, seppur valida, non può tenere contemporaneamente in mano, scottano troppo!!!