E’ già trascorso più di 1 mese dall’inevitabile chiusura disposta dall’ASP dell’Avello 5000 al Gran Camposanto per la presenza di liquidi organici e disfunzioni varie (ascensore guasto, lapidi rotte ecc.) e a 2 settimane esatte dall’attesa commemorazione dei defunti ancora i cancelli sono inesorabilmente sbarrati!
Lo denuncia il consigliere comunale Libero Gioveni che, all’atto del provvedimento di chiusura emesso dal Dirigente del Dipartimento Cimiteri Manna, aveva anche invitato il Consiglio Comunale a trattare con urgenza la questione evidenziando anche alcune incomprensibili scelte da parte dell’Amministrazione nell’utilizzo e nella gestione delle poche risorse disponibili.
Gioveni, infatti, alla luce anche della mancata riapertura del "5000" che sta PENALIZZANDO non poco i parenti dei defunti che si sentono letteralmente "scippati" del diritto di andare a deporre un fiore ai loro cari, continua a ritenere inaccettabile il fatto che Palazzo Zanca, per esempio, abbia "sprecato" (per non dire "buttato") ben 803.500 euro per potenziare il sistema informatizzato all’interno del dipartimento cimiteri attraverso un bando che ha lasciato allo stesso consigliere non pochi dubbi sulla sua legittimità, mentre di contro si è dovuto assistere impotenti alla vergognosa ma necessaria chiusura di un edificio che con le sue pietose condizioni interne da "terzo mondo" ha oltraggiato la memoria dei defunti calpestando il sacrosanto diritto dei loro cari di recarsi a visitarli!
Pur comprendendo che gli interventi per la riapertura richiedono dei tempi adeguati per rendere il luogo nuovamente salubre e sicuro, non si può negare la gravità di un provvedimento che, seppur inevitabile, sta continuando a lasciare in moltissimi cittadini parecchia rabbia ed estrema indignazione!
Quella chiusura, quindi – incalza l’esponente Udc – non può e non deve passare inosservata come spesso capita con tante altre vergogne che accadono in questa città!
D’altronde – prosegue il consigliere – il Gran Camposanto, anziché rappresentare per Messina un "prezioso bene da preservare", è stato sempre oggetto d’attenzione anche della stampa nazionale per vicende inquietanti e paradossali (il sovraffollamento del deposito ne è purtroppo un esempio lampante)!
Gioveni, quindi, non esclude che al perdurare di questa inqualificabile condizione relativa alla chiusura del "5000", presenterà un esposto alla Procura della Repubblica affinché si faccia luce sulle cause che hanno generato l’ennesima "maglia nera" che ha colpito il secondo cimitero d’Italia!