Di recente si è riscontrato su articoli di stampa la presenza di notizie non corrispondenti alla situazione reale afferente la ‘accoglienza e la gestione dei profughi attualmente provvisoriamente ospitati nella struttura in oggetto. Al riguardo, al fine di garantire una corretta informazione, si ritiene di far presente quanto segue:
• Questa Prefettura, in conformità a precise indicazioni ministeriali – promosse al fine di decongestionare la situazione emersa presso altre provincie siciliane a seguito dei recenti sbarchi di migranti – ha individuato in via d’urgenza la struttura sportiva PalaNebiolo di Messina, messa a disposizione a titolo gratuito dalla locale Università degli Studi.
Nondimeno, è tuttora in corso un mirato monitoraggio, teso a reperire eventuali altre possibili strutture, che però sinora non ha avuto riscontri positivi, atteso che l’unica segnalazione, pervenuta dal comune di Fondachelli Fantina, non è stata ritenuta idonea, secondo i parametri di sicurezza afferente i profili tecnici di agibilità e tutela dell’ordine pubblico.
Per quanto riguarda la ventilata ipotesi della disponibilità del complesso Le Dune, in Messina, si fa presente che tale struttura non risulta idonea in quanto oggetto di un provvedimento irrevocabile dell’Autorità Giudiziaria con cui ne viene disposta la demolizione quale manufatto abusivo.
• Presso la struttura PalaNebiolo non sono ospitati minori, in considerazione che, a seguito dell’avvenuto riscontro della presenza di un minore nei giorni scorsi e di altri due minori nella tarda mattinata odierna, gli stessi sono stati prontamente dimessi dalla suddetta struttura per essere accolti – trattandosi di minori non accompagnati – negli appositi centri esistenti in provincia.
• Il competente Ufficio Stranieri della locale Questura sta provvedendo, previa verifica dell’avvenuta fotosegnalazione, alle operazioni di adeguata informazione preventiva, alla conseguente raccolta delle manifestazioni di volontà dei richiedenti asilo – opportunamente informati sui propri diritti, anche mediante l’ausilio di mediatori culturali (interpreti) autorizzati da questa Prefettura – ed all’inoltro delle richieste, fatte formalizzare agli aventi diritto, alla competente Commissione territoriale per i seguiti di pertinenza, ossia per i successivi adempimenti atti a consentire l’inserimento di tali soggetti nelle strutture SPRAR allo scopo preposte.
• L’assistenza sanitaria è assicurata dalla Croce Rossa Italiana, in raccordo con l’ASP, che ha peraltro di recente provveduto alla ospedalizzazione di due profughi (uno già dimesso) che presentavano patologie da ricovero.