"È giusto chiedere alla destra italiana di affermare senza reticenza che l’antifascismo fu un momento storicamente essenziale per il ritorno dei valori democratici che il fascismo aveva conculcato". Lo sottoscrissero tantissimi, a Fiuggi nel gennaio 1995, non solo Fini. Gli stessi che, grazie a Berlusconi, da allora fino a oggi sono stati poi premiati con incarichi politici da ministro fino ad amministratore pubblico e privato. Rai compresa. Fecero una scelta consapevole e graditissima, allora, gli antifascisti di alleanza nazionale. Si inserirono definitivamente nello "arco costituzionale" costituendo un "plenum" per questa repubblica democratica e antifascista, nata dalla resistenza. Ben per loro. E per i sodali democratici che poterono così continuare indisturbati a sgovernare meglio l’Italia e gli italiani. Effettivamente la partitocrazia al potere non correva più il rischio di trovarsi "a destra" una forza di certo non fascista ma, neppure, dichiaratamente "anti". Esattamente come, a sinistra, si mirava a far fuori chiunque avesse il coraggio di richiamarsi al marxismo comunista. Oggi qualcuno riprova a richiamare in vita il cadavere di alleanza nazionale. Stregoni voodoo, pochi in verità, hanno ieri iniziato i riti per ritrovare zombie sufficienti a superare gli sbarramenti elettorali previsti per le prossime elezioni. Altri, con la presenza dello (ex) gran sacerdote Fini, tenteranno tra poco la stessa operazione. Considerando che nessuna abiura della abiura di Fiuggi è stata proposta da qualcuno, analizzo l’evento (che parolona !) per quello che è. Un tentativo da parte di chi ha perduto elezioni ed elettorato per rimettersi in pista e raccattare qualche posizione di potere. Nessuna novità, quindi, nello "arco costituzionale". Antifascisti si erano dichiarati da buoni italiani traditori. Antifascisti restano. E chi vuole intendere abbia le idee chiare.
P.s. mi rendo perfettamente conto che quanto sopra potrebbe sembrare, a prima lettura, di scarso interesse per chi riceve e legge. Ma, secondo me, serve a chiarire un punto chiave del perché, accanto a decine di altre motivazioni, ce ne sia pure una che porta la gente a non votare. La partitocrazia democratica e resistenziale ha fallito e tante persone riteniamo sacrosanto non avere niente a che fare con chiunque la rappresenti.
Grazie per l’attenzione
Vincenzo Mannello