La Tares sostituisce la vecchie imposte sulla spazzatura (Tarsu e Tia), e dovrà coprire interamente i costi del servizio di raccolta. La Tares, la cui richiesta di saldo per il 2013 sta arrivando in questi giorni a casa dei contribuenti, contiene anche una nuova maggiorazione per finanziare i servizi indivisibili comunali che compensa i tagli ai trasferimenti agli enti locali e che i Comuni poi girano interamente allo Stato: 0,30 euro a metro quadro, che poi, ogni singolo Comune, può aver deciso di portarla fino 0,60 (tenendo per sè la differenza). L’infelice decisione dello Stato di chiedere il pagamento di questa maggiorazione -che non ha niente a che vedere con il servizio di gestione dei rifiuti- insieme alla Tares, anche se le scadenze sono diverse, sta ingenerando confusione in chi non è un addetto ai lavori. Quasi tutti i contribuenti sono convinti che si tratta di un aumento dell’imposta sui rifiuti, ma non è così: è un metodo, come un altro, che lo Stato ha istituito per imporre ai contribuenti una tassa in più, anche per cercare di colmare il vuoto che è seguito alla semi-abolizione dell’Imposta Municipale Unica (Imu). Alcuni Comuni, comunque, nel frattempo hanno anche aumentato la Tares, per cui, per diversi contribuenti il salasso di fine anno e’ diventato notevole. Non solo, ma altrettanti aumenti sono stati fatti da alcune Province, a cui spetta una percentuale aggiuntiva tra l’1 e il 5% sull’importo Tares da pagare. Per cui, se il proprio Comune chiede in più solo 0,30 euro a metro quadro e conferma la rata della Tares, è un’amministrazione che non ha aumentato le imposte. L’amministrazione che invece ha aumentato le imposte, può averlo fatto in due modi (separati o insieme): aumentando la Tares e/o chiedendo una maggiorazione superiore allo 0,30 a metro quadro. Su tutto questo, indipendentemente dalle amministrazioni comunali, incombe sempre l’imposta delle Province, piu’ o meno aumentata. Facciamo un esempio relativo al Comune di Firenze. Su un saldo Tares di euro 82,24 (seconda rata di un totale di 164,77 dovuto per un appartamento di 58 mq), e’ stata aggiunta l’imposta:
– della Provincia di Firenze che l’ha aumentata dall’1 al 4,5%, cioè 3,74 euro;
– dello Stato (maggiorazione per i servizi indivisibili) di 0,30 a metro quadro, che il Comune di Firenze ha deciso di non aumentare, cioè 17,40.
Se qualcuno aveva pensato di avere a che fare con uno Stato che si sta impegnando per semplificarci la vita e diminuire le tasse, è bene che si ricreda. Per i Comuni, invece, dipende da ogni specifica amministrazione.
Vincenzo Donvito, presidentre Aduc