4% del mercato elettorale. Tanto è quotato il simbolo di Alleanza Nazionale (comprensivo di quello del vecchio Msi) dagli esperti del settore. Per questo, anche dopo quanto avvenuto con Forza Italia, ne viene consigliato il ripristino sulle schede. Per "tirare voti", senza badare troppo ai contenuti e indipendentemente dalle presenze fisiche. Così ritrovo oggi su il Giornale un paginone che annuncia la prima assemblea della relativa "fondazione". Beh, con tutti i soldi che si ritrova in cassa, trovo strano si sia ancora alla assise iniziale. Ma tant’è…, mi incuriosisce (poco) capirne il senso. Rileggo pertanto l’intervista a Ignazio La Russa con cui lo stesso "apre" le porte della scalata al parlamento prossimo venturo sotto il simbolo scongelato di Alleanza Nazionale. Storace quindi si faccia avanti. Ma pure, in fondo, Gasparri e Matteoli. E, presumo, senza lasciar fuori Alemanno. Sottintende La Russa: accordiamoci sul simbolo (anche sul patrimonio, aggiungo io malevolmente) con cui presentarci alle prossime elezioni (europee) e ci ritroveremo automaticamente eletti. Cosa dire e cosa fare, lo decideremo dopo. Oh, il ragionamento non fa una grinza. Visto che il logo di un partito garantisce da solo il superamento dello "sbarramento" elettorale perché non servirsene per mantenere i vecchi privilegi acquisiti ?
Non importa che sotto quel simbolo si sia svenduto quello precedente (il Msi) rinnegandone radici e caduti. Tantomeno è rilevante il fatto di aver assistito Fini nella eutanasia di An. Dettagli insignificanti. Trovato l’accordo sui soldi, seguirà quello sul simbolo, sono certo lo rivedremo sulle schede. Visti i precedenti risultati ottenuti dai vari La Russa, Storace, Alemanno e soci consiglio loro una ragionevole proposta: presentino il simbolo senza candidature. Otterranno ben più del 4% ed eviteranno a chi lo voterà guai ancora maggiori di quelli già provocati con la loro passata presenza.
N.b. quanti hanno la bontà di pubblicare e leggere quanto sopra pur fregandosene di An e La Russa, sono invitati a una riflessione ulteriore. La questione potrebbe interessare altri personaggi e altri loghi. Pensate se la fondazione di D’Alema riesumasse il simbolo del vecchio Pci, magari con Civati capolista. O se Casini riacquistasse la disponibilità dello scudo crociato. Insomma, per chi decida di voler votare si apre la stagione del revival e, come al solito, Berlusconi ha anticipato tutti.
Vincenzo Mannello