E’ tornato il grande bluff della Lobby dello Stretto sui media. Niente battute sul fatto che la Lobby più spregiudicata del Paese non se ne fosse mai andata, da lì e da altri sette/otto canali comunicativi e istituzionali. Il fatto è più grave: si tratta dell’effetto plagio. Non il plagio inteso come scopiazzatura, ma il plagio che subdolosamente uno mette in opera massaggiando il cervello di un altro, per ridurlo in proprio potere. La politica a Messina si sta incartando in un testa coda pauroso: neppure a Indianapolis…! Da un’ora all’altra, da un partito all’altro è un continuo circuito delle stesse facce, stessi presentatori, stesse vallette e persino stessi ospiti che si fanno visita l’un l’altro. In comune, ovviamente le vicinanze con la Lobby dello Stretto. Ponte sì, Ponte no, Candidatura area dello Stretto a patrimonio Unesco, Raccolta rifiuti, Rivendicazioni territoriali. A volte, come nel caso della rivoluzione dal basso di Accorinti, è un programma politico intero che entra in diversi altri con visita ricambiata. Ecco perché da subito la discesa in campo di Renatino nostro l’avevamo battezzata come un grande bluff… e purtroppo abbiamo avuto ragione. Purtroppo la rivoluzione dal basso è un bluff proprio perché ha catturato i sogni di molte persone che con la Lobby dello Stretto non hanno nulla di che spartire. Oggi, a distanza di mesi, anche i cittadini hanno compreso l’inganno, il grande gioco che ha portato al potere Accorinti. Hanno percepito anche grazie alle nostre irriverenti riflessioni che il loro sindaco gioca su più tavoli e comprendono che si tratta di una grande famiglia Addams che gioca però con i sentimenti degli ultimi, dunque dei più indifesi. Una volta c’era la favola del milione di posti di lavoro, oggi a Messina c’è il grande bluff della rivoluzione dal basso con protagonisti personaggi macchietta infiltrati nei vari salotti istituzionali e mediatici. Tutti quegli elementi di cui il contestatore Accorinti, paradossalmente, ci aveva sempre insegnato a dubitare. Aspettiamo gli sviluppi.