Il neo segretario leghista Matteo Salvini non si è lasciato sfuggire l’occasione per sputare sentenze contro le Prefetture e il Prefetto di Varese approfittando di un involontario errore di un impiegato addetto all’apertura della posta in arrivo. Chi lavora, come si sa può anche sbagliare. Era proprio il caso di alzare un simile polverone? E presentare addirittura due interrogazioni parlamentari? Ma questi politici i non hanno nient’altro di meglio da pensare? Cosa avrebbe dovuto fare il Prefetto per non incorrere nelle ire di Salvini? Denunciare e mettere alla gogna l’impiegato che, aprendo meccanicamente tutte le buste della corrispondenza, improvvidamente ha aperto anche quella che non era da aprire? Nelle sue invettive l’on. Salvini parla anche di “opacità e sprechi delle Prefetture” senza spiegare a cosa si riferisca. Dovrebbe invece sapere benissimo che i veri sprechi non sono nelle Prefetture, ma nelle Regioni, dove certi amministratori hanno anche abusato sfacciatamente dell’autonomia che la Costituzione ha loro accordato (aumenti di stipendio, rimborsi spese e ammennicoli vari).
Salvini afferma che le Prefetture “fagocitano” circa 9 miliardi di Euro all’anno; forse voleva dire che gestiscono, movimentano una tale somma (cosa ben diversa). In effetti le Prefetture, in applicazione di leggi dello Stato, rimborsano alle Aziende Ospedaliere le spese per i ricoveri degli stranieri: turisti, apolidi, rifugiati politici, clandestini ecc., pagano le spese dei Centri di smistamento e quelli di prima accoglienza degli immigrati anche nei principali aeroporti, spese di soggiorno per richiedenti asilo politico, ecc. Infine l’on. Salvini chiede a gran voce l’abolizione delle Prefetture, senza considerare che restano l’unico baluardo sul territorio delegato ad alcuni controlli della Pubblica Amministrazione in periferia. Forse non è a conoscenza che quando esistevano presso le Prefetture le Giunte Provinciali Amministrative (G.P.A.), cui era affidato il controllo di legittimità e di merito sugli atti di tutti Enti Locali, prima della costituzione delle Regioni, non avvenivano tutti quegli scandali che si sono succeduti negli ultimi trent’anni in quasi tutti gli Enti Pubblici, dalle Regioni ai Comuni e Società Partecipate. A questo punto spero che anche il Segretario della Lega auspichi nell’ottica di un sano e corretto federalismo un riesame delle competenze regionali ed il ripristino dei controlli amministrativi di legittimità e di merito da parte delle Prefetture.
Martino Pirone