Prendiamo atto dell’ultima uscita a mezzo stampa dell’Amministrazione Comunale sull’occupazione dell’ex scuola di paradiso, siamo sconcertati dai toni e registriamo un certo malessere dettato a nostro avviso dall’incapacità di affrontare l’emergenza abitativa a Messina. Come sindacato degli inquilini in questi mesi abbiamo avuto degli incontri con gli assessori e con il sindaco per individuare alcuni interventi strutturali per la "questione case", in cui sono state suggerite delle misure compatibili con le esigenze della gente e con la situazione economica del comune, tra cui la questione dell’autorecupero e dell’autocostruzione, la riconversione delle aree militari ad abitazioni sociali e un censimento vero degli alloggi sfitti e privati che insistono nel territorio comunale per vedere se realmente le case a disposizione sono solo una trentina. Alcune di queste misure si possono realizzare intercettando una dote di 265 mln di euro nella disposizione della Regione Sicilia, destinata all’edilizia popolare e che prescinde dallo strumento della graduatoria, a nostro avviso insufficiente e che troppo spesso (questo si) favorisce logiche clientelari, senza considerare i criteri e le modalità di assegnazione degli alloggi ERP che a nostro parere sarebbero da rivedere. E allora, come ci si comporta con le famiglie che sono sotto sfratto e sotto sgombero? Quale responsabilità politica e sociale si assumerà l’Amministrazione? D’altronde, se la Giunta lo avesse dimenticato, col decreto Imu, ultimamente varato con l’ultima finanziaria del Governo Letta, nel comma 5 dell’art.6 si prevede oltre alla graduazione dell’utilizzo della forza pubblica da parte del Prefetto anche l’accompagnamento sociale da parte del Comune che dovrà garantire un alloggio alternativo. Quindi l’Amministrazione Comunale è chiamata alla gestione dell’emergenza sfratti, fin qui fattivamente snobbata e gestita come un mero problema contabile. Le persone non sono numeri . Ci si attivi subito per la creazione della commissione graduazione sfratti. Una soluzione per l’emergenza poteva essere l’assegnazione temporanea di edifici pubblici abbandonati, come la scuola di Paradiso per la quale c’era un impegno specifico del Comune che aveva assicurato alle famiglie l’assegnazione della scuola prima del periodo natalizio. Impegno palesemente disatteso, rimandato e negato all’ultimo incontro sindacale tenutosi ieri mattina dove è stato detto che le scuole devono essere destinate alla cultura, in barba alle esigenze immediate e vitali delle famiglie disagiate. Un’altra di queste soluzioni poteva essere la requisizione temporanea degli alloggi sfitti, neanche questa messa in pratica. A riguardo vorremmo ricordare che ci sono centinaia di alloggi invenduti o sfitti, e in altre città questa pratica è stata percorsa e si è dato anche per qualche mese un tetto sulla testa a famiglie i serie difficoltà. Quindi la domanda sorge spontanea: come pensa il Comune di fronteggiare lo stato di emergenza in cui versano centinaia di famiglie messinesi sotto sfratto e sotto sgombero e sotto pignoramento? Fin ora l’unica risposta è stata quella di porgere il fianco ad un sistema che esclude gli ultimi e che favorisce le vecchie logiche di gestione sulla questione abitativa. Sicuri che la Giunta comprenda che questa risposta ovviamente non basta è invitata a mostrarci le sue proposte all’Assemblea pubblica del Movimento per il diritto alla casa che si terrà giorno 28 Dicembre alle ore 16.00 al Salone delle Bandiere, dove assieme e dal basso discuteremo come risolverla.
Unione Inquilini Messina