Questa è la realtà odierna, perché con la “Cassa Integrazione” si tengono a casa migliaia di lavoratori senza lavorare. Se oggi la disoccupazione è la maggior piaga sociale (e il trend ne prevede un ulteriore aumento) è doveroso sostenere chi non per sua colpa resta senza lavoro. Ma ci dobbiamo chiedere: lo Stato è così ricco da potersi permettere il lusso di pagare chi non lavora? Nell’attuale situazione di grave difficoltà economica (per carità, non rivanghiamo le cause! se ne è parlato anche troppo, e finora la politica ha fatto ben poco per rimediarvi) lo Stato non trova i soldi neanche per quelle OPERE di ORDINARIA MANUTENZIONE che necessiterebbero per non lasciar andare tutto alla malora: per il territorio e l’ambiente (alluvioni, frane, terremoti, pulizia di boschi, fiumi,torrenti, ecc.), per le Scuole e altri edifici pubblici (lavori di messa in sicurezza, pulizia, ecc.), per il patrimonio storico-artistico e archeologico (riordino e manutenzione), ma anche per supplire le CARENZE di ORGANICO di tanti ENTI PUBBLICI, in particolare Ospedali, assistenza ad anziani e disabili, sia a domicilio che presso Istituti di ricovero, ecc. ecc. Ora mi chiedo: perché non impiegare tutti questi disoccupati a fare qualcosa di utile per la Collettività? Uno Stato serio e responsabile non può permettersi di lasciare a casa milioni di persone in età lavorativa e pagarli, anche se poco, per non far niente: mi sembra un insulto all’intelligenza umana. Inoltre mi sembra diseducativo ed eticamente scorretto, oltre che antieconomico. J.F.Kennedy nel discorso di insediamento alla Casa Bianca invitò tutti gli Americani ad essere cittadini “attivi” dicendo: “Non chiedete cosa può fare il vostro paese per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro paese”! Oggi dovremmo tutti capire che è un dovere di tutti concorrere alla RICOSTRUZIONE NAZIONALE, così come avvenne nel secondo dopoguerra dopo le distruzioni e la miseria causate dalle improvvide e avventurose politiche della dittatura fascista. Si è visto oltretutto che la disoccupazione porta alla sfiducia, alla noia, alla depressione, in qualche caso al suicidio, e che comunque l’inattività è causa di altri mali, come il ricorso alla droga da parte di tanti giovani e meno giovani, e può anche favorire la criminalità. E favorisce senza dubbio anche il lavoro nero, facendo concorrenza sleale ai lavoratori “regolari” che pagano le tasse. Se quindi da un lato è doveroso dare un aiuto economico a tutti coloro che non hanno lavoro, dall’altro sarebbe vantaggioso per tutti impiegarli, finché non lo trovano, in qualche attività, anche part- time, in favore della Collettività. Si parla (“Jobs act” di Renzi) di dare a tutti costoro un ASSEGNO UNIVERSALE di sostentamento: ottima proposta, purché a condizione che vengano impegnati o in corsi di formazione, laddove se ne ravvisi la necessità, o in lavori “socialmente utili” (vedi sopra) di cui c’è tanto bisogno. Ma, per carità!, non lasciateli a casa a far niente, per il bene loro e di tutta la Collettività. Per questo la Politica insieme ai Sindacati dovrebbe ridiscutere e riformare l’istituto della Cassa integrazione, troppo vetusto e superato dai tempi e, così com’è ora, “negativo” per tutti per le ragioni qui sinteticamente esposte. FACCIAMO RIPARTIRE L’ITALIA !
Giovanni Dotti