La riappropriazione dal basso della ex Casa del Portuale abbandonata, che dal 25 aprile scorso è stata riaperta da cittadini e cittadine per farne un luogo di aggregazione e di vita in una città che ai propri giovani riserva spesso disoccupazione e precariato.
Ci stringiamo agli occupanti del Pinelli che hanno dato dimostrazione della loro capacità di creare, in una città da sempre dormiente, nuove forme di di socialità e cultura condivisa, l’esigenza non più prorogabile di sperimentare forme di autogoverno che si riapproprino e gestiscano spazi abbandonati dalla cattiva amministrazione pubblica così come da quella speculativa dei privati.
Lo sgombero della struttura è un atto vergognoso, così come lo era il primo sgombero della struttura.
Ai militanti del Teatro Pinelli va tutta la nostra solidarietà.