Dal 1946, anno di fondazione di Confartigianato, non era mai successo, ma adesso la misura è colma: si scende in piazza. Rete Imprese Italia sarà compatta: Confartigianato, Casartigiani, CNA, Confcommercio, Confesercenti. Tutti uniti in una grande mobilitazione nel Paese, per chiedere con forza a Governo e Parlamento una svolta urgente di politica economica. Alla manifestazione nazionale che si terrà il 18 febbraio, parteciperà una delegazione messinese con a capo il presidente provinciale di Confartigianato Imprese Messina, Giuseppe Interdonato, che è anche componente della giunta nazionale. I motivi della scelta sono chiari ed evidenti: la crisi, la crescita allarmante della disoccupazione e una pressione fiscale, locale e nazionale, che anche nel 2014 rimarrà a livelli intollerabili, rischiando di prolungare gli effetti sulle imprese già stremate da forti difficoltà
“Senza l’impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro”: lo slogan è emblematico. «Dice tutto – è il commento di Interdonato -. Non siamo più disposti a tollerare le disfunzioni ormai radicate e una mancanza di programmazione che si ripercuote puntualmente su famiglie e aziende. Ciò, in un territorio particolare e difficile come il nostro, è particolarmente accentuato. Ecco perché estendiamo il nostro appello al Governo regionale, affinché, allo stesso modo, dia segnali netti e tangibili di flessibilità nei confronti di chi opera tra mille difficoltà».
Il presidente di Confartigianato Imprese Messina chiama a raccolta tutti gli iscritti evidenziando quanto importante sia dimostare compattezza in un momento delicato come quello che stiamo vivendo. Di fatto le sigle aderenti sono già in stato di agitazione: «Davvero non c’è più scelta – ha aggiunto Interdonato -. O si tenta una sterzata adesso o si rischia di crollare definitivamente. Noi abbiamo suggerito una serie di proposte, speriamo che la politica non si dimostri ancora una volta sorda».