La decisione del Tar sgombera il campo da qualsiasi incertezza sulla continuità amministrativa e, al tempo stesso, da qualsiasi interpretazione o lettura su scelte, decisioni, iniziative della Giunta guidata dal sindaco Accorinti e, specularmente, sulle dinamiche del Consiglio Comunale.
La città si libera così dalla eventualità di una quarta interruzione traumatica della continuità amministrativa. Oggi il Sindaco si vede restituito “l’intero mandato” e, insieme al Consiglio Comunale, la piena responsabilità sulle sorti della nostra comunità. Commentando così la decisione del Tribunale Amministrativo, la Cgil di Messina, attraverso il proprio segretario generale Lillo Oceano, torna a chiedere interventi netti per traghettare la città fuori dalla crisi e progetti concreti per il risanamento.
“Avevamo auspicato una operazione verità e trasparenza. Avevamo chiesto di fare chiarezza e di avviare un risanamento dei conti che non fosse fatto pesare sulle spalle dei soliti noti. Avevamo chiesto un confronto sulle politiche di bilancio per superare l’ennesima riproposizione di uno schema che ingessa il Comune di Messina senza assicurare idonei servizi alla cittadinanza. Avevamo chiesto che si avviasse il riassetto delle partecipate, garantendo servizi e occupazione ed interrompendo la grave emorragia finanziaria. Avevamo chiesto che si avviasse un confronto complessivo sul sistema di welfare comunale, su tipologia, qualità, costo dei servizi sociali, direttive chiare e univoche sul sistema degli appalti e sulle tipologie di gara, garanzie sui diritti dell’utenza e rispetto dei diritti dei lavoratori. Avevamo chiesto di discutere delle iniziatiche che il Comune può e deve assumere per sostenere le attività produttive, favorire e promuovere sviluppo e nuova occupazione. Avevamo chiesto che si avviasse una rapida ed efficace azione di contrasto all’evasione fiscale e tributaria.
Purtroppo l’Amministrazione non è ancora riuscita a sciogliere alcun nodo, ma neppure a individuare – amministrativamente, concretamente – alcun percorso sulle materie più urgenti per la Città di Messina. Come per le precedenti amministrazioni, si continuano ad inseguire le emergenze e si fatica a trovare una direzione coerente.
L’ultima vicenda della gestione del Piano di riequilibrio dimostra che sui conti del Comune e su come avviare il risanamento, l’Amministrazione non è ancora riuscita a sbrogliare la matassa, ha le idee confuse ed è in grave ritardo. Anche la mancata individuazione delle misure più idonee a far uscire l’Ente dal rischio default, le incertezze, i tentennamenti, l’assenza di competenza, non si sono ridotti nonostante il tempo trascorso dall’insediamento.
Purtroppo la situazione è molto seria e il tempo a disposizione non è molto, bisogna chiarirsi le idee e decidere in fretta.
Sarebbe gravissimo scivolare verso il default perché non si fa nulla per evitarlo o per indecisione, per errori di inesperienza o di ingenuità, per supponenza o orgoglio, perché non ci si confronta.
Se l’Ente subisse il dissesto oggi – differente sarebbe stato percorrere quel sentiero tre anni fa- , verrebbe messa a rischio la stessa opportunità di diventare Città Metropolitana e di costituire l’Area Metropolitana dello Stretto i cui inequivocabili benefici Messina, e l’intero territorio interessato, non si possono permettere di perdere.