PD, ANCHE IO NON CI STO …

di Emilio Fragale

Caro Segretario, caro amico e compagno,
ti scrivo … e più forte ti scriverò … perché anche io “non ci sto”.
Meglio … io sto dalla tua parte se si vuole recuperare il tempo perduto di una “P”olitica smarrita.
All’indomani delle primarie regionali, ho apprezzato lo spirito del tuo intervento. Ho registrato anche che è tuttora aperta la parentesi contenziosa per l’accertamento-ribaltamento dell’esito delle elezioni amministrative della città di Messina. Il cittadino elettore è libero di intraprendere la strada del giudizio. Sarà anche il PD locale libero di interrogarsi sulla attesa (utile o inutile, propizia o nefanda) di questo ricorso? La domanda è a te rivolta perché sei l’unico “titolato” che può attivare e convocare i c.d. organismi di partito. Si contrappongono non correnti o componenti di partito ma aree di pensiero. Per me – così come anche in precedenza manifestato – il PD, pur nella autonomia di ciascun consigliere comunale, è chiamato ad una superlativa assunzione di responsabilità. Si tratta di tutelare e/o mettere sotto tutela l’attuale esperienza gestionale-amministrativa con critica serrata e costruttiva, proposta seria nella enucleazione di obiettivi e percorsi, opposizione serena e severa.
Si tratta di preparasi all’alternativa nella consapevolezza che buona parte (e forse la parte buona) del voto diffusamente palesato al secondo turno delle c.d. amministrative ha radice comune di centro-sinistra in sensibilità e valore. Si tratta di governare un processo in una fase delicatissima della vita cittadina tra ataviche emergenze ed emergenti prospettive.
Il PD deve uscire dalla oscurità di botteghe per pochi intimi. Le occasioni di incontro e di confronto si trasformano in conventicole tra sorrisi di ignoti marinai (anzi di navigati nocchieri) e sospiri affannosi di ignari rematori. Si era condiviso l’orizzonte di un partito aperto, plurale, partecipato, inclusivo, concludente? Schiariamo questo orizzonte da ogni ombra e nebbia. I territori – in città e provincia – sebbene sembrano penalizzare il PD … in realtà bocciano un partito non presente, non radicato, non autorevole. I tuoi predecessori, a livello cittadino e provinciale, anche quando hanno fanno esercizio di buona volontà si sono scontrati con impianti verticistici solo muscolarmente consolidati (ma in verità corrosi) da caporalato incline ad obbedire solo al proprio tornaconto. A tutti i livelli vi è aspettativa di un Partito rinnovato … basta solo volerlo!