Non c’è previdenza senza professione: questo il filo conduttore dell’incontro di oggi – 1 marzo – tra gli Ordini etnei di Architetti e Ingegneri e Inarcassa (cassa di previdenza e assistenza per liberi professionisti appartenenti alle due categorie). Iniziativa voluta per fare il punto a poco più di un anno dalla Riforma Fornero, che ha visto il passaggio da un sistema retributivo a uno contributivo, con non pochi strascichi sul piano economico e della qualità: «Ci troviamo davanti a un sistema distorto – ha affermato Giuseppe Scannella, presidente Ordine Architetti etnei, nella cui sede si è svolto l’incontro – che temporalmente può già risalire al 2006 con l’abolizione dei minimi tariffari, a cui si è aggiunto il protrarsi di una forte crisi che investe il comparto edilizio, con una particolare sofferenza dei liberi professionisti. Il risultato è stato un notevole abbassamento dei redditi, con un fatturato medio di non oltre i 20mila euro annui che nel Sud Italia scende ancora, con un quadro che non guarda allo sviluppo ma sembra affossarci».
Ma non mancano i margini di ripresa, visti anche i dati resi noti dal vice presidente Inarcassa Giuseppe Santoro, che mostrano una presenza significativa di iscritti under 35 (circa il 45%), «un segnale che i giovani laureati credono nella libera professione. Gli architetti sembrano risentire maggiormente dello status quo del mercato a fronte di una flessibilità nel posizionamento degli ingegneri – ha continuato – i numeri sono comunque confortanti, oggi contiamo oltre 168 mila iscritti e il nostro ruolo è da paracadute soprattutto per le giovani generazioni affinché si possa proseguire nell’esercizio della libera professione».
Di sinergia e azioni congiunte ha parlato il presidente degli Ingegneri di Catania Santi Maria Cascone: «Ben vengano iniziative come questa per confrontarci. La partecipazione degli iscritti, il ruolo degli Ordini nell’attività dedicata alla formazione continua, l’introduzione di parametri per la retribuzione rappresentano concrete opportunità di ripartenza per le due categorie».
La necessità di fare squadra – sul fronte delle iniziative e della comunicazione – per affrontare e superare le problematiche comuni è stata più volte sottolineata anche dai due delegati provinciali Gaetano Fede e Toni Licciardello (rispettivamente per Ingegneri e Architetti) e dal presidente della Consulta regionale Ingegneri Giuseppe Margiotta che ha invitato a «mettere da parte la concorrenza, per avviare un’azione congiunta mirata che porti a un dispendio minore di risorse». Tra i relatori anche Andrea Tomasi, presidente della Fondazione Inarcassa che ha puntato l’intervento sul tema “Concorrenza sì, ma sulla qualità”, esponendo «le molteplici azioni realizzate a favore dei liberi professionisti iscritti «per dare loro voce in campo – ha affermato – sia nei confronti degli Enti competenti sia attraverso iniziative di supporto come bandi che trasversalmente coinvolgono tutti senza paletti di titoli o età, formazione, incontri. Con l’obiettivo di fare fronte comune alla crisi».