Il male quotidiano: LA GRANDE BELLEZZA?

di Adelaide Martino Cantafio

La mia non pretende affatto di essere una recensione cinematografica, di cui so bene di non avere alcuna competenza, è solo un giudizio personale, secondo mie sensazioni a pelle (e non solo). So che mi attirerò le ire di chi ha raggiunto la vetta dell’intellettualismo, qualcuno a buon diritto, forse, qualche altro deciso a scalarlo, immeritatamente! Ebbene io parto da un’affermazione dello stesso Sorrentino che diceva che il suo sogno era fare un film "sul niente".
E, qui, concordo. Questo "niente" è la bassa umanità in cui si muove questo Jep Gambardella, un giornalista forse fallito, frustrato, che studia la città, le feste, più che altro "Baccanalia", spesso anche dall’alto di terrazze, e sentenzia ironicamente sul vario genere umano e sul senso della sua inutilità. Un po’ sulla scia de "La dolce vita" di Fellini… ma proprio poco poco, anche se i due film sono accomunati dal vuoto e dalla superficialità esistenziali del nostro tempo presente e passato… il tutto, però, sentenziato, in un napoletano spesso incomprensibile, e con una martellante e stancante ridondanza. Si tratta di un’opera per pochi, perché è di "difficile" comprensione? E vabbeh, a parte un bel cast e una suggestiva fotografia, a parte il messaggio di cui eravamo e siamo tutti consapevoli, solo a guardarci attorno, in ogni campo dell’agire, socio-politico e morale, il film, come opera anche d’intrattenimento, PER ME, è risultato POVERO, perché manca completamente di una struttura, almeno, in parte, drammaturgica… è privo di storia. Mi ha dato la sensazione spiacevole di un documentario forzato sul degrado intellettuale dell’ambiente radical-chic romano, costruito per noiosi quadri staccati, testimonianze slegate tra loro, alcune bellissime esteticamente, ma solo al servizio di sè stesse! Un film che, personificato, definirei piuttosto presuntuoso, tanto da rasentare la realtà di una pomposa lezione pseudo-intellettuale. Mi è venuta tanta rabbia… per il mio sforzo testardo di continuare a seguire il film, dal momento che, in due ore, sono stata, spesso, attaccata da sbadigli e "calata di palpebre"!!!