Quanta ipocrisia… non ce la faccio più a sentire insulti, parolacce che volano contro Genovese però capisco che ci fa diventate tutti più buoni indignarci contro il malcostume della politica. Di più: smacchia ogni macchia di appartenenza al vecchio regime. Ci spinge verso la santità. Capisco di essere controcorrente e ammetto pure che ciò derivi da una certa forma di resistenza al Sistema dovuta alla maleducazione verso ogni autorità. Eppure dovrebbe essere facile salire sul carro dei vincitori ma per quanto mi sforzi è più forte di me stare con i più deboli. Roberto Gugliotta
di Adelaide Martino Cantafio
Non ho Mai sostenuto Francantonio Genovese, già da quando Accorinti neanche si profilava, concretamente, all’orizzonte politico messinese! Di conseguenza, oggi, a testa alta, petto in fuori e spalle ben ritte (a dispetto della mia età) ho l’onestà morale e intellettuale di condannare, come te, carissimo Roberto Gugliotta, tutti coloro che, pur beneficiati, direttamente e indirettamente da lui, con manifesta viltà, osano dire in pubblico "Genovese? Chi è costui? Non l’ho Mai votato. Lo conosco e lo conoscevo per il suo malaffare politico”. È tanta la gente che fino a ieri lo ha votato, pur essendo stata beneficiata, e tanti sono quei "capi-popolo" che si facevano promotori nel raccattare voti per lui, pressando i Messinesi meno acuti o quelli più speranzosi di ottenere favori. Io, come ho avuto modo di scrivere e dire, più volte, sono sempre rimasta fedele al testamento morale di Enrico Berlinguer, e porto, tatuato nella mente e nel cuore, soprattutto questo Suo pensiero (28 luglio 1981) esposto al fondatore e direttore di Repubblica: “I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero.Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti”.
Alla luce di questa mia sana educazione e di quel po’ di acume che mi riconosco…
come avrei potuto accettare di sostenere, solo perché rappresentante della "sinistra" un Genovese allevato nella Dc, poi al Ppi, alla Margherita e, infine al Pd, di cui fu nominato coordinatore regionale dal 2008?? Un Genovese, prima allegro veltroniano, poi seguace franceschiniano, in seguito bersaniano, e ora riverente renziano? Da Berlinguer in poi, la Sinistra ha deposto, via via, le armi democratiche, non solo a Messina ma in tutta Italia, e ha smesso di vestire i nobili panni di sano interlocutore tra la società reale e le istituzioni. Eppure a Messina il PD è entrato sul carro trionfale di Genovese & C, che, però, oltre a passare già per uno dei “big” del partito democratico in Sicilia, faceva parlare di sé, in sordina, nei salotti bene e non, nonostante i suoi conflitti d’interessi fossero noti. A suo tempo, la "Commissione di garanzia” tenuta a vagliare la presentabilità o meno dei candidati, ne escluse (mi pare due) e tenne in caldo Francantonio Genovese assieme ad altri! Il resto è storia della nostra città così come appare, velata o mascherata che sia.
CONCLUSIONE
IO SONO GARANTISTA finché NON SI CONOSCA LA VERITÀ E, IN TAL CASO, ATTENDO L’ESITO DELLE INDAGINI E QUELLO FINALE DEI TRE GRADI DI GIUDIZIO…. CESSO DI ESSERE GARANTISTA NEL MOMENTO IN CUI VERIFICO CHE, negli anni passati, avevo, prima intravisto e, poi, visto giusto, per cui oggi posso dire che avevo ragione. Non sto emettendo sentenze, ma esprimo giudizi politici che, per quanto possano essere ritenuti personali, difficilmente possono essere smentiti.