Mancano esattamente 19 giorni (di cui 5 sono festivi) alla scadenza della seconda rata della Tares dopo lo slittamento in extremis al 30 aprile fissato dalla Giunta Accorinti (che obiettivamente "puzza di bruciato" visto che la maggior parte dei contribuenti messinesi aveva già provveduto al pagamento del tributo), ma di pubblicare la graduatoria degli aventi diritto alle tanto attese riduzioni previste dal fondo di garanzia da 1 milione e mezzo di euro, ancora non se ne parla!
Il consigliere comunale Libero Gioveni, che già il 18 marzo scorso aveva presentato in merito una interrogazione e un successivo sollecito il 29 marzo, stigmatizza questo "modus operandi" assolutamente superficiale da parte dell’Amministrazione nella complessa e certamente schizofrenica gestione delle riduzioni Tares.
Non volendo più entrare nel merito delle scelte parecchio restrittive dei requisiti di accesso alle predette riduzioni cambiati repentinamente dalla giunta in corso d’opera – evidenzia Gioveni – non si possono non riscontrare i forti ritardi nella pubblicazione della graduatoria alla luce dell’ormai vicina scadenza della seconda rata!
Nella previsione e possibilità, infatti, che parecchi utenti possano avere diritto anche a degli sgravi non soltanto dalla terza ma anche dalla stessa seconda rata, non è ancora dato sapersi come si intendano impostare le procedure per godere di questo diritto.
E’ assai probabile – sostiene il consigliere – che, perseguendo questa ipotesi, il Dipartimento Tributi debba rimodulare e consegnare dei nuovi bollettini al netto degli sgravi, per cui, al perdurare di questo "silenzio" sempre più prossimo alla scadenza, non si possono escludere nuove lunghe code agli uffici di viale San Martino o nelle sedi dei Quartieri!
Infine, Gioveni torna a stigmatizzare un’altra promessa non mantenuta dall’Amministrazione:
le mancate riduzioni originariamente pensate anche per le utenze non domestiche più colpite dal nuovo tributo, in particolare quelle catalogate ai codici 22, 27 e 29 (ristoranti, trattorie, pizzerie, negozi di ortofrutta, fiori, banchi di generi alimentari ecc.). In sede di Consiglio Comunale – ricorda il consigliere – si era votato un emendamento di indirizzo con il quale si era invitata l’Amministrazione a far accedere anche questi commercianti al fondo di garanzia!
Possibile – si chiede ironicamente l’esponente Udc – che l’Amministrazione abbia invece inteso che il nostro emendamento in favore dei commercianti non fosse valido per la Tares, bensì per la nuova e ormai prossima IUC ?