Aeroporto Nebrodi

Gentilissimo Direttore,
avendo di recente letto molte notizie nel merito dell’Aeroporto non mi meraviglia affatto che, in prossimità delle elezioni, si voglia ancora una volta utilizzare l’aeroporto per fini elettorali e a tal proposito ho letto, ma non mi ha meravigliato, l’affermazione di un candidato al Consiglio di Europa nel merito del business plan del rinnovato progetto dell’aeroporto di Torrenova da me rielaborato che io non ho mai reso pubblico avendolo completato solo di recente (Per inciso è bene sapere che le nuove norme, del febbraio 2014, sono state infatti pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale della Unione Europea – Bollettino UE N° 65 – Edizione Marzo 2014).

Poco male, in Sicilia tuttopuò accadere.

Cercando di fare un minimo di chiarezza mi permetto quindi di allegare copia delle nuove norme dalla cui lettura emerge che:
• non potendo fare la concorrenza a sè stessa, l’Unione Europea non potrà contemporaneamente finanziare un nuovo aeroporto che si trova a meno di un’ora di treno lungo una direttrice ferroviaria (come la linea Messina – Aeroporto di Catania) già finanziata dall’Unione Europea
• che, per gli aeroporti che prevedono un traffico variabile da 1 a 3 milioni di passeggeri, l’entità degli aiuti di stato non potrà superare la quaota del 50%, il rimanente 50% dovrà essere reso disponibile dai privati.
Ne consegue che, per un aeroporto del costo stimato variabile da 300 a 400 milioni di euro, occorrerà trovare qualcuno che investa da 150 a 200 milioni di euro da recuperare, nel più breve tempo possibile, dai ricavi aeroportuali al netto delle spese di gestione.
Questo sarà sicuramente un problema perchè gli investitori, a differenza dei politici, i conti se li sanno fare fin troppo bene.

Dal punto di vista dei trasporti la fascia ionica, una volta completata e velocizzata tratta ferroviaria Messina/Fontanarossa, non avrà più problemi, inevitabilmente amplierà il bacino d’utenza dell’aeroporto di Catania a spese del potenziale bacino d’utenza di un aeroporto sito tra Milazzo e Barcellona.

A sua volta, l’infrastruttura aeroportuale di Torrenova risentirà solo marginalmente della nuova configurazione del trasporto ferroviario perchè nel suo bacino d’utenza si è sempre tenuto conto della naturale propensione dei residenti di Messina ad utilizzare soprattutto l’aeroporto di Catania.

La mancanza di un aeroporto penalizza pesantemente lo sviluppo turistico della fascia tirrenica costretta a soffrire, giorno dopo giorno, la concorrenza delle aree servite dagli aeroporti di Comiso e di Trapani. Sarebbe pertanto opportuno affrontare e cercare di risolvere sul serio un problema, seduti a un tavolo tecnico in gradodi giudicare e di decidere, senza farne oggetto di convegni ed interventi estemporanei durante la campagna elettorale.

Giuseppe Petracca, ingegnere