La politica italiana in un trambusto di megafoni

La politica italiana si può vedere come un gioco di megafoni in lotta tra loro. La polarizzazione dei megafoni si è avuta con Berlusconi, per cui tutti si sono schierati a favore o contro e si parlava quasi solo di lui.

Ora che Berlusconi non è più sempre al centro dell’attenzione, Renzi ha utilizzato e sta utilizzando i megafoni a lui amici per conquistare ed amministrare il potere.

In questo trambusto di megafoni il cittadino è frastornato, e delle tante notizie e dichiarazioni, a molti rimane solo una eco. E’ a formare quella eco che puntano i megafoni: confidando nella mancanza di voglia e tempo di approfondire dei cittadini e lanciando proclami nei titoli, sicuri che solo quelli rimarranno, mentre i testi possono anche raccontare una parte della verità ma mai troppa.

Ma il potere dei megafoni lo si vede anche quando questi vengono usati per zittire gli avversari, soprattutto interni, come fa Grillo con le sue espulsioni, in cui le vittime a volte non hanno altra colpa se non il non avere accesso ai megafoni per riuscire a sostenere la propria tesi.

Democrazia in Movimento non crede ai megafoni che si identificano con singole persone ma crede nella forza delle idee espresse collettivamente da tutti gli associati.

Crede che il megafono sia tutto il movimento che si esprime attraversi i propri strumenti operativi, tra questi il Portale e laboratorio di Democrazia Diretta www.democraziainmovimento.it

Crede inoltre nella forza di un altro potente strumento di comunicazione: il passaparola e le iniziative locali, che possono essere fondamentali per fare accrescere la propria rete e la propria voce, unendo tante singole voci per rivaleggiare coi megafoni attraverso la forza delle idee condivise.

Democrazia in Movimento ritiene necessario offrire strumenti di partecipazione dal basso quale antidoto alla diffusa superficialità, invogliando i cittadini ad approfondire e dialogare su questioni concrete per trovare insieme soluzioni, oltre la facile propaganda e gli annunci ad effetto buoni per i megafoni ma non per risolvere i bisogni dei cittadini.