La grave e significativa assenza di ieri dal vertice in Prefettura sull’accoglienza migranti da parte di Sindaco e assessori, rischia di far piombare Palazzo Zanca (e quindi l’intera città) in un "isolamento istituzionale" senza precedenti!
Ne è convinto il consigliere comunale Libero Gioveni che stigmatizza l’ennesimo deleterio comportamento della giunta nei rapporti con le altre importanti istituzioni cittadine, dopo i precedenti episodi che, soprattutto nella gestione delle emergenze, rischiano di risultare negativamente determinanti.
A parte, infatti – ricorda Gioveni – la nota polemica del 4 novembre scorso che ha incrinato i rapporti con l’Arma dei Carabinieri e non solo (visto che di recente la Brigata Aosta rientrando dalla sua missione in Afghanistan ha preferito Palermo e non Messina!!!) e dopo, altresì, il recentissimo e brutto "scivolone" dell’assessore ai servizi sociali Mantineo per gli insulti allo stesso Prefetto, non si può non ricordare anche il duro attacco sferrato dall’assessore alla protezione civile Cucinotta l’11 ottobre scorso alla Curia Arcivescovile sempre in merito alla gestione dell’accoglienza dei migranti!
Si tratta, quindi, di una serie di inqualificabili episodi nel giro di pochi mesi che, indipendentemente dalle pur possibili divergenze di opinione, non si possono che condannare, specie se gli artefici degli stessi episodi vogliono guardare sempre il "bicchiere mezzo vuoto"!
Nel caso, infatti, delle accuse alla Diocesi – evidenzia amareggiato il consigliere comunale – non si può non evidenziare per esempio il grande e fondamentale ruolo che tuttora sta avendo la Caritas diocesana nella gestione della "Casa di Vincenzo", la cui esperienza nell’accoglienza dei più deboli è certamente indiscutibile e forse anche assoluta!
Nel caso di ieri invece in Prefettura – prosegue l’esponente Udc – le pur sempre importanti presenze del Capo di Gabinetto e di una esperta del Sindaco nel settore, oltre a non poter politicamente incidere nelle scelte di un’Amministrazione che si devono persino interfacciare e integrare con quelle della rappresentanza del Governo in città, non hanno fatto altro che acuire le già note frizioni istituzionali fra Comune e Prefettura in un così delicato periodo emergenziale dove invece l’unità di intenti diventa determinante!
Se poi a tutto questo si aggiunge – incalza ancora il consigliere – anche il rapporto non certamente collaborativo (quanto meno nelle scelte strategiche per la città) che questa giunta continua ad avere col Consiglio Comunale (che rappresenta l’intera città essendo l’unico organo democraticamente eletto), la "frittata" è fatta!
L’auspicio, pertanto – concude Gioveni – è che questa Amministrazione, con il Sindaco Accorinti in testa, si "svesta" definitivamente di quello spirito rivoluzionario proprio del suo DNA, comprendendo che per governare occorre attuare una politica partecipata e condivisa per COSTRUIRE e non certamente, come si rischia che accada, per "distruggere"!