In riferimento alle ripetute notizie diffuse dai mass-media locali nelle quali insistentemente si pone risalto alle affermazioni del Sindaco di Messina relativamente alla collocazione del secondo Palazzo di Giustizia nell’area del DMML di Messina (già Ospedale Militare), le scriventi OO.SS. aziendali e la RSU con la presente nota intendono fare chiarezza e sgombrare il campo a “facili illusioni” ed a “false speranze” che vengono sbandierate come risolutrici per la soluzione del problema del “PALAGIUSTIZIA” che si trascina ormai da oltre un ventennio di chiacchiere.
Già nell’anno 2006 le OO.SS. e la RSU ebbero a rappresentare, al Vice Sindaco Antonio SAITTA e alla nuova Giunta del Comune di Messina, in maniera dettagliata, le motivazioni per le quali non era possibile “puntare come prima opzione sull’area dell’Ospedale Militare di Messina per la soluzione del PALAGIUSTIZIA satellite”. A distanza di otto anni, nel rinviare ad un’attenta lettura della nota, diffusa dagli organi di stampa locali, vedasi Gazzetta del Sud del 22 Gennaio 2006, le OO.SS. e la RSU del DMML di Messina aggiungono ulteriori motivazioni per chiarire al Sindaco Accorinti e ad altri noti Politici che, se non si vuole far trascorrere altri “ventitré anni di chiacchiere e sul tavolo trovarsi un bel nulla” è bene che desistano dalla loro idea che ha creato forti apprensioni tra il centinaio di Dipendenti che presta servizio nell’Ente.
In virtù delle direttive impartite nell’Agosto del 2012 dal Ministro della Difesa Giampaolo DI PAOLA, relativamente alle linee guida per il riordino della Sanità Militare in senso interforze, e dalle successive disposizioni applicative impartite dallo Stato Maggiore della Difesa nell’Ottobre del 2012, recepite dal Decreto Legislativo del 28 Gennaio 2014, n. 7 “DISPOSIZIONI IN MATERIA DI REVISIONE IN SENSO RIDUTTIVO DELL’ASSETTO STRUTTURALE E ORGANIZZATIVO DELLE FORZE ARMATE AI SENSI DELL’ART. 2, COMMA 1, LETTERA a), b) e d) DELLA LEGGE 31 DICEMBRE 2012, N. 244” , la Sanità Militare è stata oggetto di una profonda riorganizzazione, che ha visto il mantenimento in servizio nell’area della Medicina Legale solo 7 DMML: ROMA, MILANO, PADOVA, MESSINA, CAGLIARI, LA SPEZIA e BARI, con la soppressione dei DMML di: TORINO, PALERMO, FIRENZE, CASERTA e CHIETI.
In considerazione di ciò il DMML di Messina (già Ospedale Militare) ha assunto la connotazione interregionale interforze con un bacino d’utenza che comprende tutta la Sicilia e la Calabria.
Ritengono opportuno altresì evidenziare che, a seguito della periodica informativa sindacale prevista dal CCNL, l’Amministrazione ha reso noto che: “Tutti gli idonei spazi infrastrutturali del DMML di Messina sono utilizzati per l’espletamento dell’attività medico-legale, nonché dell’attività sanitaria di supporto agli Enti Militari a livello interforze interregionale di stanza in Sicilia ed in Calabria. Nell’ immediato il Personale si sta prodigando a ricavare adeguati spazi per la collocazione dell’archivio del soppresso Ospedale Militare di Palermo, che si va ad aggiungere al materiale archivistico dell’Ospedale Militare di Messina (DMML) e del soppresso Ospedale Militare di Catanzaro”.
Ciò significa che l’idea di utilizzare anche una parte dei locali del DMML di Messina è una strada sicuramente non percorribile per la soluzione del secondo Palazzo di Giustizia.
Rattrista profondamente e preoccupa il fatto che, mentre in altre città a seguito della soppressione delle strutture della Sanità Militare, la deputazione ed i Rappresentanti delle Amministrazioni Locali sono intervenuti sul Ministero della Difesa, attraverso interrogazioni parlamentari, per scongiurarne la chiusura, soprattutto per le ricadute occupazionali, l’Amministrazione locale di Messina, guidata dal Sindaco pacifista, procede nel senso opposto, non curante del fatto che per la prima volta la città di Messina non solo non perde una sua importante struttura, ma piuttosto si rafforza inglobando le competenze del soppresso DMML di Palermo e di Catanzaro.
In merito alla destinazione d’uso dell’area dell’Ospedale Militare il Sindaco di Messina ha assunto nel tempo diverse soluzioni. Infatti nel novembre 2010 con lo slogan “La natura ci salverà” il cittadino Renato ACCORINTI era stato il promotore dell’iniziativa che prevedeva la riconversione delle aree militari dismesse in parchi urbani e tra queste rientrava anche parte dell’ex Ospedale Militare, mentre oggi il Sindaco Renato ACCORINTI per la stessa area del DMML, in contraddizione alla prima iniziativa, ha trovato la soluzione per il secondo Palazzo di Giustizia, in quanto: “Quell’area è utile perché vicina allo svincolo autostradale e con ampia possibilità di parcheggio”.
Eppure, in occasione della visita di cortesia a Palazzo Zanca del Direttore del DMML di Messina Colonnello Michele Tirico avvenuta il 22 Luglio 2013, così come riportato dal comunicato n. 1240 diramato dall’Ufficio stampa del Comune di Messina, “il Sindaco ha registrato con piacere l’imminente ampliamento delle competenze dell’attuale Dipartimento Militare, che entro un anno assorbirà le mansioni svolte sino ad oggi da Palermo. Messina diventerà il punto di riferimento per Sicilia e Calabria per gli aspetti concernenti la medicina legale”.
Infine, in esito all’ultima esternazione in cui il Sindaco afferma “siamo alla ricerca della soluzione migliore e quella sembra essere condivisa davvero da tutte le parti”, sarebbe davvero importante che il primo cittadino renda note le generalità di “tutte le parti”.
Alla luce di quanto rappresentato, se non si vuole far trascorrere altri anni in inutili chiacchiere, così come suggerito nel 2006 all’allora Vice Sindaco Antonio SAITTA, ribadiscono al Sindaco Accorinti di vagliare da subito altre ipotesi per la soluzione del problema “PALAGIUSTIZIA satellite”, in quanto l’ostinata idea di acquisire l’area in cui sorge, ma soprattutto opera, il DMML di Messina (già Ospedale Militare), sicuramente allo stato di quanto dettagliatamente illustrato non è per nulla percorribile.