Maria Cristina Saija è una di quelle ragazze toste e impegnate in lizza nel Movimento 5Stelle per l’elezione al Parlamento Europeo. Messinese rappresenta la sintesi della complessa Sicilia. "Nonostante tutto ciò che mi si possa attribuire e che se ne possa dire nel bene e nel male (forza, ribellione, multiculturalità, giovinezza, caparbietà), sono una donna siciliana e per certi versi anche normale quindi, con le enormi difficoltà di chi abita questa Terra e questo Paese! Ho fatto svariati lavori per poter viaggiare così giovane e abitare Paesi molto civili cercando di approfondire lo studio delle lingue che conosco: francese, spagnolo, inglese. È stato un viaggio lungo alla ricerca della mia vera identità e della mia forza che ritrovo oggi interamente. Ho sempre lavorato come chi può dirsi persona "normale", figlia di nessuno di importante economicamente o massonicamente, ma figlia di nobili per dignità, ricchezza spirituale, disciplina e valori. Mi sono arricchita di diverse competenze in svariati settori che hanno a che fare con il turismo, di doti manageriali e doti organizzative, “team worker” e ottima “ problem solving” creativa e audace".
Cercando di ricostruire il tuo recente passato sei stata candidata a sindaco di Messina e ora questa nuova sfida per le Europee… cosa ti ha regalato questa esperienza?
Ho imparato che per ottenere un cambiamento dobbiamo essere disposti noi stessi a cambiare. non possiamo limitarci a chiedere agli elettori di cambiare orientamento se noi stessi non dimostriamo di essere frutto di un cambiamento. Dico sempre: Sii il cambiamento che vuoi vedere nel MoVimento!
La gente che incontri che cosa ti chiede?
La gente ha sete di informazione vuole notizie vere, mi chiede che cosa abbiamo fatto e cosa vogliamo fare.
Nell’epoca della comunicazione totale, perchè ci sentiamo soli?
Forse abbiamo creduto troppo nei social network poche nelle persone e le relazioni personali? Non credo che siamo soli, la rete ci unisce se si sa usare. Unisce persone distanti mettendo in condivisione contenuti e informazioni. Ci si sente soli se lo Stato ti abbandona ma per fortuna col MS siamo riusciti a colmare questo scollamento che si è creato tra la società civile, i partiti e le istituzioni. Stiamo lavorando per NOI! La rete ci ha sicuramente anche aiutato ad abbattere le barriere dell’informazione e della consapevolezza tra noi e le istituzioni.
Avverti la responsabilità di cambiare la vita di qualcuno?
In parte sì, non so penso agli agricoltori, i pescatori che devono sottostare a leggi assurde emanate dall Europa… Vorrei poter fare qualcosa. E’ certamente sbagliato dire di voler cambiare la vita di qualcuno. Ogni essere umano deve vivere la vita che si è scelto. La responsabilità sta nel adempiere ad un dovere e rispettare l’impegno con gli elettori e il programma. Dopo di che deve essere la società nel suo complesso a migliorare le abitudini di vita ma questo lo può fare grazie alla scuola, alla informazione e al lavoro.
Gli errori più evidenti in questa società?
Avere basato il metro di valutazione sul denaro. Magari è colpa anche di noi giornalisti che abbiamo perso di vista il perché da piccoli volevamo diventarlo? Non tutti. per fortuna qualche giornalista che ha a cuore il proprio lavoro c’è.
Tra le priorità italiane quali sono le emergenze da affrontare e si spera di vincere? Domanda diffcile siamo un Paese in forte crisi: lavorativa, sociale, economica, democratica. Bisogna ripristinare garanzie per i lavoratori e per chi perde il lavoro, La democrazia, il senso e il rispetto delle Istituzioni va ripristinato anche così.
A proposito di ambiente: come siamo messi con la spazzatura?
Ancora molto male. Il ciclo dei rifiuti si può iniziare solo se vi è precisa volontà politica di chiudere poi il cerchio con aziende tipo il Centro riciclo di Vedelago premiato dall’Europa nel 2011. A Messina la differenziata non esiste e il sistema rifiuti zero deve rappresentare un obiettivo da raggiungere a ogni costo nel lungo termine.
Può il volontariato trasformarsi in un business?
Non sarebbe volontariato!
E la lotta alla mafia?
Prima di tutto dovremmo imparare a riconoscere chi lotta contro chi lotta la mafia. Scusi il gioco di parole ma la candidatura del Prof Fiandaca tra le fila del Pd seguito dalla pubblicazione e presentazione di un libro che non fa altro che delegittimare il pool antimafia di Palermo è l’esemplificazione di questo ragionamento.
Parliamo di presente: i giovani come stanno, secondo te?
Alcuni sono sfiduciati per altri la sfiducia è un alibi per smettere di lottare. I giovani possono solo vedere in noi una speranza per il loro futuro.
Quali valori si sono smarriti lungo il cammino?
L’onestà in primis, per molti un onesto non gode del rispetto del furbo.
Visto che la politica sembra diventato un luogo molto delicato, dove basta un niente per scatenare una follia, come ci dobbiamo comportare con chi la pensa in maniera diversa da noi?
Il dialogo è la cosa basilare da cui si deve partire; così facciamo in Parlamento e così faremo.
Ma l’Italia è davvero un Paese democratico?
Apparentemente sì. I risultati ottenuti dal M5S sono stati ottenuti minacciado gli altri partiti di fare trascorrere festività e fine settimana in parlamento. La maggioranza è viziata da una legge incostituzionale e il governo delle larghe intese è garantito da un presidente nominato forzando le regole e le intenzioni del Costituente
E della televisione cosa non si deve mai dire e perchè?
E’ un mezzo di comunicazione buono o cattivo dipende da come si usa. La Rai il servizio pubblico attuelmente è appaltato alla partitocrazia. Fu materia del nostro secondo Vday nel 2008.
Come ti spieghi il tormentone Grillo?
In molti non sanno che siamo stati PROPRIO noi grillini siciliani il tormentone! Nel 2008 ABBIAMO VOLUTO LANCIARE UN MESSAGGIO ALLE REGIONALI SICILIANE FACENDO UNA LISTA Avevano tenuto la proposta di legge Parlamento Pulito nel cassetto ancora una volta ripresentando Salvo Andò, Mirello Crisafulli! Abbiamo chiesto aiuto a Grillo e ce lo ha dato Fu la prima lista grillina in assoluto! Grillo è stato sempre coerente e coraggioso. Gli italiani, lo dovrebbero ringraziare e applaudire, ma già lo fanno.
Cinque minuti di celebrità possono cambiare la vita di una persona?
Certo! Anche in peggio!
Tre speranze per il voto di domenica?
Consapevolezza!
Partecipazione libera!
Crescita!
Un finale possibile per questa nostra intervista?
Andiamo in Europa per riprenderci le nostre sovranità quella territoriale, monetaria e alimentare in primis Vinciamo NOI!