Radio Zanca: Una cravatta in meno salverà Messina (e la lingerie ridurrà il debito comunale)

Scoppia la grana Bilancio – Comune Messina. Ma a dir il vero IMG Press in tempi non sospetti aveva avverito i lettori del pericolo Dissesto. E soprattutto fatto i nomi dei consiglieri che lavoravano per il bene dei cittadini. A quel tempo c’era la gara a nascondere i debiti, complice qualche media… Come sempre i nodi arrivano al pettine.

Se poi una cravatta in meno non ci salverà, almeno arrostiremo casual. Tutto fa brodo pur di salvare il Comune di Messina dai debiti provocati dalla politica. E se è figo agire contro il riscaldamento globale – ridurre drasticamente le emissioni di CO2 – ridurre l’uso di petrolio e gas, risparmiare acqua, risparmiare energia, promuovere l’uso delle fonti energetiche alternative, adottare uno stile di vita eco-sostenibile ed eco-compatibile e soprattutto intervenire sin da ora e non fra qualche decennio con azioni concrete e quotidiane, perché non lo può essere il ridurre i costi della macchina amministrativa cittadina? In fin dei conti, direbbe qualcuno, ci manca l’amore che travolge la piazza, ci manca un sindaco intelligente, ci manca un Presidente del Consiglio comunale di vedute larghe: se dovessimo svelare ai cittadini quale sia la parte più fragile del Civico consesso, non avremmo dubbi: la schiena! Voto contrario di Consiglieri all’approvazione del verbale della seduta del Consiglio Comunale del 12.07.2011, e contestazioni di vario genere che costringono ancora una volta il Civico Consesso a inchiodarsi in una pausa di riflessione. Su cosa? sul modus operandi del Presidente e di rappresentanti di qualche grande partito dalle idee un po’ confuse. Inizia così un’altra seduta campale in Consiglio Comunale. E dunque, oltre a promuovere quanto prima la partecipazione all’eco-concerto rock per salvare Messina da una Amministrazione a cui piace il grigio – l’idea la buttiamo sul tavolo della buona società civile – dovremo tutti agire nel nostro piccolo per debellare i nemici che stanno avvelenando noi e il nostro ambiente. Basta individuare il nemico, forse più di uno. E uno dei nemici dev’essere il binomio “giacca e cravatta” ma anche il tailleur nel caso femminile, che a Palazzo Zanca hanno pensato di eliminare perché, ci informano documentatissime analisi, consentirà di abbassare di due gradi la temperatura corporea e dunque di un grado quella dei condizionatori. Sia chiaro: il colpo d’occhio sicuramente migliora e il look amministrativo ne giova. Sicuramente si sta più comodi. E non osiamo mettere in dubbio il fatto che si risparmierà di un grado o due sulla temperatura dell’aria condizionata. Il provvedimento avrà sicuramente un effetto positivo sul risparmio energetico complessivo e sull’umore di consiglieri e dipendenti che finalmente saranno smart e casual come in certi centri di ricerca tecnologici made in USA. Anche se, si deve supporre, non tutti coloro che hanno accolto il provvedimento all’unanimità avranno poi la forza, l’ardire e la coscienza di recarsi a lavoro con i mezzi pubblici o con l’automobile ecologica. Ma agire si deve, a partire dai piccoli gesti quotidiani. E dunque via giacca e cravatta per abbassare la temperatura corporea. Già che ci siamo, via pure le camicie che vanno lavate e stirate, perché lavando si consuma energia elettrica e stirando si emana calore. Via pure i pantaloni con la riga, che comunque sono orribili di per sé. Tutti in short e canottiera. E par condicio per le donne: via i tailleur vecchio stile, consentiti solo parei e sottogiacche. E se poi si volesse fare un passo avanti ancora per spegnere del tutto i condizionatori, allora la direzione gestione del personale potrebbe pure lanciare la proposta: tutti in gita aziendale in una boutique di intimo per il nuovo look equo ed energeticamente sostenibile. La lingerie come ultima frontiera del risparmio energetico e, corollario non indifferente, anche del vivere salutare. Perché una “divisa” in lingerie obbligherebbe i più a esibire un fisico snello, dunque a mangiare meno e meglio e ad adottare sane abitudini alimentari, che significa stare meglio in salute, il che comporta meno spese in farmacia, il che significa riduzione della spesa sanitaria nazionale e forse un ulteriore tesoretto per le casse del Comune. Incredibile: vuoi vedere che oltre al clima l’abolizione della cravatta sanerà anche il debito pubblico? Ma intanto aspettando il taglio degli indumenti per salvare Messina dalla bancarotta dovremo sperare solo nella lotta dura e senza paura di qualche consigliere meno Fido di tanti altri… Indovinate chi? Sempre loro, i Consiglieri Melazzo, Pergolizzi e Cantello. Ed ecco il perché del casotto della seduta che vi stavamo raccontando all’inizio: Il Presidente Previti scrive una nota “invitando i Consiglieri a essere presenti nella seduta del 12 luglio per trattare gli atti deliberativi inerenti la ricognizione delle società partecipate – Art.3 cc.27-29, l.24/12/2007 n.244 e smi”. Della serie, mi raccomando non mancate. Ma sorpresa! All’apertura dei lavori ….. abbiamo scherzato …. la conferenza dei Capigruppo si riunisce e vota un inversione dell’ordine del giorno con prelievo di 3 atti deliberativi in materia urbanistica. Il dibattito si inasprisce. E’ la Conferenza che decide! Sostiene il Presidente. Sì ma chi! Domandano! La Conferenza, la Conferenza. Roba da non crederci. Sì ma Presidente, la Conferenza decide la linea ma è il Consigliere che deve chiedere il prelievo. Capisco che ci sono interessi legittimi di privati in ballo e si da la preferenza, ma ci sono delibere più importanti che tutelano le casse comunali se votate! Quali sono le motivazioni urgenti che motivano tali prelievi! Eppure accade… capita…. che qualcuno nel 2011 pensa che in Consiglio sono tutti Fido. Ma sembrerebbe non essere così. Alcuni Consiglieri contestano le modalità poco ortodosse e trasparenti, alcune questioni procedurali anche inerenti gli atti deliberativi, trattativa privata o bando, e il fatto che sia stato sospeso e rinviato il Consiglio per volere della Conferenza dei Capigruppo in fase di votazione. Ma come è possibile il regolamento non lo consentirebbe. Inoltre sembrerebbe che la Conferenza dei Capigruppo non sia titolata a chiedere il prelievo di atti deliberativi e decidere a maggioranza sull’inversione dell’ordine dei lavori. Si cerca il proponente ma non si trova! Comunque siamo alla frutta, magari per colpa del gran caldo dentro e fuori l’aula… Chiediamo alla truppa politica: cosa vi distingue dagli altri? La libertà, senza ombra di dubbio, la trasparenza negli atti, l’intelligenza nel non farsi manovrare dal lobbista di turno… e c’è qualcuno che ancora sostiene che i Capigruppo sono tanti, e che quindi non si può lavorare bene! Ma cosa vorrà intendere per lavorare bene? Forse fare Yoga?