Bilanci e Avvisi

di Emilio Fragale

Periodicamente si riunisce l’assemblea degli enti locali che sperimentano pratiche inclusive. Esiste una “Rete del Nuovo Municipio”. La trama di questa rete è la partecipazione. Partecipare alla redazione del bilancio comunale, del piano regolatore, del piano triennale e dell’annuale delle opere pubbliche, del piano dei tempi della città anche di genere, del piano strategico, del piano del welfare, etc. Insomma è la partecipazione – alla analisi e alla soluzione di problemi di teoria, di metodo, di tecnica e di prassi – che esprime la cifra della sussidiarietà, della costruzione dal basso, della esperienza di municipalità solidale, della forma di autogoverno consapevole e democratico, della attestazione di una cittadinanza attiva, positiva, protagonista.
Da più parti … a parole si concorda … nei fatti si teme che questa diffusa arena-catena deliberativa sfoci in una conflittualità asfissiante ed in una sterile ingegneria (di fusione tra democrazia istituzionale e diretta) destinata alla implosione. Occorre ovviamente agire non in settori marginali ma con l’obiettivo di modificare, influenzare, cambiare l’impostazione amministrativa dell’intero Ente. Da Direttore Generale del Comune di Messina non ho avuto il tempo di introdurre lo strumento. Rientrava nell’ottica della Amministrazione di Francantonio Genovese … quella stessa che si era proposta con il primo Forum Civico, con la Conferenza Economica Cittadina, con i Laboratori 08/08. Presentando nel 2006 il Bilancio Sociale dell’anno 2005 così scrivevo:” Una rinnovata filosofia dell’amministrazione suggerisce di partecipare al cittadino le scelte, le opzioni ed i processi operati ed avviati dai diversi segmenti dell’Ente. … Riproponiamo, pertanto, questa straordinaria esperienza di condivisione che schiude l’orizzonte ad un altro momento di corresponsabilità: il Bilancio partecipativo.” Negli successivi dal 2008 in poi in programmi elettorali e in iniziative socio-culturali il tema è stato riproposto. Da ultimo rammento incontri organizzati dal Centro Studi Oikos In data 28 gennaio 2012 allla ex chiesa Santa Maria Alemanna sono stati chiamati a intervenire il prof. Luigi D’Andrea su “Democrazia è partecipazione”, il prof. Antonio Saitta su “La partecipazione sulle scelte di bilancio”, il dott. Massimo Gambardella su “Esperienza sul Bilancio partecipativo”e l’ avv. Giuseppe Melazzo: “Sguardo sul bilancio del Comune di Messina”. In data 12 gennaio 2013 presso il Salone delle Bandiere del Comune di Messina ci si interrogava sul risanamento economico-finanziario e si chiedeva ai futuri candidati a Sindaco di non glissare sulle impellenti domande … cosa e come fare delle "partecipate"? cosa e come fare per tagliare costi e spese? cosa e come fare per accertare e riscuotere le entrate? cosa e come fare per intercettare finanziamenti regionali, nazionali, comunitari? Inviti, sollecitazioni, indicazioni sinora caduti nel “vuoto”. Magari .. oggi si registrerebbero meno sorrisetti e sfregamenti di mani nell’accogliere la notizia di un avviso di garanzia a amministratori pubblici, consiglieri comunali, funzionari di Palazzo Zanca e revisori dei conti, chiamati a rispondere per conti economici “falsificati” che non avrebbero potuto essere esitati e portati a pareggio perché non c’erano i presupposti formali e concreti e per aver aggravato, anno dopo anno, il dissesto ritardandone la formalizzazione. La mia posizione sul dissesto è sempre stata chiara. Nel Dicembre 2011 in una nota trasmessa alle testate locali dicevo “Alla fine del mese di novembre del 2007, attraverso le pagine di cronaca della Gazzetta del Sud, incuriosito da un intervento del sen. Gianpiero D’Alia, nel rammentare che il dissesto è misura di estrema ratio (da dichiarare solo dopo aver previamente dimostrato di avere fatto di tutto per evitarlo) invitavo – tutti – a leggere una relazione di apposita commissione del Ministero degli Interni. L’Organo (Dipartimento per gli affari interni e territoriali, Direzione centrale della finanza locale, Ufficio trasferimenti ordinari agli enti locali e risanamento degli enti locali dissestati), nel mese di aprile del 2010 è ancora intervenuto sull’argomento. Ri-invito – tutti – alla lettura selezionando sul motore di ricerca “finanzalocale.interno.it/docum/studi/dissesto/dissfinoggi.pdf. La condizione del Comune di Messina non è dissimile da quella di altre realtà metropolitane. Mi limito a segnalare che, statisticamente, la distribuzione degli enti dissestati all’interno delle classi demografiche dimostra che il fenomeno è particolarmente accentuato tra i piccoli comuni (non registrandosi nessuna dichiarazione di dissesto nella fascia che comprende Messina) e che la dichiarazione è stata esponenziale a cavallo del ’90 sino ad affievolirsi a una media bassissima negli ultimi dieci anni. Il motivo è semplice: le novelle legislative, susseguitesi nel tempo, hanno scoraggiato l’istituto. A fronte di negative conseguenze socialmente non stimabili … non vi è alcun ritorno “economico-finanziario”. Il dato è sufficiente per evitare la dichiarazione? Certamente no. Tuttavia, dovrebbe indurre – tutti – a una cautela necessitata e dovrebbe indurre – tutti – ad uno sforzo necessitato al netto di ogni tatticismo pre-elettorale. Fermo restando il ruolo di chi oggi è maggioranza e governa (o dovrebbe governare) e di chi oggi è minoranza e si oppone (o dovrebbe fare opposizione per costruire alternativa) … credo indispensabile e urgente uno sforzo “in comune” operato da competenze e professionalità espresse dai partiti e dai sindacati per offrire, unitamente all’Area economico- finanziaria dell’Ente, scevra ogni preconfezionata visione di parte o di principio, una analisi trasparente, una traccia lucida, una linea tecnica-amministrativa condivisa. Il dissesto non rappresenta opinione o opzione politica.” Continuando a non volere inseguire l’umore della piazza mi immedesimo nello stato d’animo di coloro che sono stati raggiunti dalle informazioni di garanzia. Certo appare paradossale e anche risibile che accanto alla notizia di ipotesi di reato ascritta a carico di 73 persone si legga la notizia (non criminis) di soddisfazione nella dichiarazione dell’assessore prof. Signorino sul consuntivo 2013 “Si tratta di un importante adempimento i cui dati confermano la solidità del percorso di risanamento finanziario dell’Ente avviato lo scorso anno. Dopo la certificazione del rispetto del Patto di Stabilità, si presenta alla città di Messina un bilancio nuovamente in attivo dopo due anni di deficit … Naturalmente c’è ancora strada da fare soprattutto nel campo delle società partecipate dove, comunque, l’Amministrazione comunale ha mosso passi decisi verso il controllo diretto, l’armonizzazione della contabilità, la certificazione congiunta dei debiti/crediti. Bah … nel rispetto del lavoro della magistratura inquirente con una indagine che sembra estesa agli anni 2009/2012 (ma che sembra anche concentrata sul 2009) … al netto di prescrizioni e indulgenze tra ciò che viene da lontano e ciò che è destinato a trascinarsi ulteriormente … esorto i componenti dei gruppi consiliari che fanno riferimento diretto e indiretto al Partito Democratico a non restare in religioso silenzio ma almeno di esprimersi confidando – pubblicamente – per ciascuno degli indagati nella possibilità che dimostrino – già in fase di inchiesta – la estraneità e la loro innocenza per mancanza di dolo (generico per il falso ideologico e intenzionale per l’abuso d’ufficio). Prima che la politica scadesse in bagarre sul “bilancio” non si scherzava, non si prendevano posizioni di comodo, non si votava a secondo della appartenenza precostruita alla maggioranza e alla minoranza. Faccio parte del sistema? Faccio parte della casta? Faccio parte di coloro che hanno affossato la città? Ognuno la pensi come vuole.