di Vincenzo Mannello
Un grido di dolore, anzi un coro trasversale si alza dal Senato, in votazione per la sua stessa soppressione, in queste calde giornate di luglio: "la democrazia muore in quest’aula" !
Grillini, leghisti, sellini e gruppi di "resistenti" forzisti e pdieini conducono l’ultima battaglia contro le "forze dell’Asse" di Renzi e Berlusconi. Da una parte i "riformatori epocali", il Vecchio e il Giovane Putto sostenuti e ispirati dal Vegliardo Re Repubblicano sono sicuri dello strapotere numerico delle proprie truppe, un poco meno della loro fedeltà. Mandano così quotidianamente avanti il meglio delle forze d’assalto, rappresentato dalla Boschi nel Paese delle Meraviglie.
Dall’alto dello scranno il Presidente del Senato, con la sensibile imparzialità che lo contraddistingue, affila le lame della "ghigliottina". Prestata, con diritto di riscatto,dalla Vestale della Camera dei Deputati per onorare i postulati della democrazia parlamentare pure a Palazzo Madama. Ieri, sotto il caldo torrido di Roma, i senatori della "opposizione" hanno deciso l’impresa: "andiamo da Napolitano a protestare" ! In corteo (regolarmente non autorizzato) sono usciti dall’Aula, attraversato strade e piazze per arrancare fin davanti il Quirinale. Secondo cronache non tanto baldanzosamente ma intonando l’inno di tutte le battaglie rivoluzionarie : la Marsigliese. Cittadini si sono uniti al corteo ? Non sembra proprio. Polizia in assetto antiguerriglia ? Non scherziamo, dai. Sotto la finestra di Napolitano sono risuonati pure slogan inneggianti al Puzzone (mi astengo dal commento). Insomma, dopo la lotta in Aula, pure la protesta di piazza (del Quirinale). Risposta ai "rappresentanti del popolo" ? Si, certo la Repubblica tiene in conto i cittadini comuni…. figuriamoci "i senatori nominati e pure anticostituzionali". Si è affacciato il messo del Re Repubblicano e ha riferito : "ripassate un altro giorno" ! Siamo in Italia, così sia.