RADIO ZANCA: Settembre, è tempo di fatti

Ne avessimo i poteri, invocheremmo seduta stante la disciplina di una nuova stagione politica per Messina: la beneficenza senza scopo di lucro. Solo per non creare equivoci o imbarazzi o incomprensioni. Basterebbe un bollino, come quello a esempio che si usa per le banane, per determinare un segno di riconoscimento del politico frutto della generosità pubblica. E non crediate che sia un fatto strettamente personale: ma sosteniamo che le cose vadano dette senza ipocrisia nè buonismi che spesso generano mostruosità politiche. Ligi al motto che il fine giustifica il mezzo, cioè la poltrona, eviteremmo di occuparcene, sicuri che l’amministrazione pubblica non chiamerebbe mai bene il male e male il bene. E se fosse stato davvero così per tutte le cose mal funzionanti di Messina, adesso non ci troveremmo nell’imbarazzante situazione del dover scrivere che la Giunta messa in piedi dal sindaco Accorinti è un pessimo spettacolo: improvvisato, abborracciato, condotto alla carlona. Problemi di comunicazioni. Problemi di percorsi come dimostrano le continue esternazioni della consigliera Nina Lo Presti mai d’accordo con le scelte del sindaco. Ma non è la Lo Presti ad aver sbagliato strada, semmai Accorinti visti i nuovi amici che si è scelto. Certo se abbiamo bisogno di un contatto con l’Altissimo non occorrerà recarsi da Padre Pio ma nella sede dell’Associazione Indietro non si torna…; e se stanchi di attendere la manna dal cielo volessimo cercare conforto nelle profondità del mare dove l’uomo libero si contempla, ci sarà sempre un fan del sindaco a cui tenere bottone. Che sia un oceano di banalità? E se cercassimo un po’ di ambiente pulito e conforto nelle periferie? Non c’è di meglio che rispecchiarsi nei cassonetti voluti dalla coppia d’assi della monnezza. Il problema su cui interrogarsi è un altro: questo Comune di Messina è ridotto maluccio. E non solo per colpa degli influssi negativi o della bizzaria comunicativa di IMG Press: se bastasse scrivere bene a comando allora saremmo freschi visti i tanti nuovi estimatori del Sindaco. C’è dell’altro purtroppo. Questo Comune a cui tutti tengono a parole e sempre meno nei fatti concreti, non ha più fondi per andare avanti. Non ha benzina nel serbatoio nè uomini in grado di procurarsene dell’altra. Ora, delle sorti di Palazzo Zanca non possiamo che augurarci tutto il bene possibile. E’ la strada intrapresa dal sindaco che non ci convince, nè ci entusiasma. D’accordo che bisogna sempre sperare nel miracolo e poi sperare che l’economista prestato alla politica (Guido Signorino) trovi i soldi necessari alla sopravvivenza e alla sua missione. Ma affidare le sorti di una intera comunità solo alla speranza è un modo assai precario per garantire il successo. E’ bene tenerlo presente: anche se hai le spalle coperte dagli amici, una birrozza da sorseggiare sotto le stelle e un sindaco rivoluzionario in grado di dialogare con il Padreterno.